1990 – 19-26 Agosto – Marrakech. Ho soggiornato per una settimana al “Club Mediterraneè” che all’epoca si trovava in centro, direttamente sulla Piazza Jema el Fna. Lo avevo scelto proprio per la posizione centrale e potermi muovere, con calma, senza dipendere da Taxi o Navette. In una settimana avevo potuto girare bene, la città che mi è piaciuta particolarmente.





Diverse le situazioni simpatiche vissute in questi giorni;
iniziando dal “sopralluogo” alla piazza Jema El Fna, cercando di riconoscere da lontano gli “incantatori” di serpenti. Una necessità imposta dal mio terrore per i serpenti e dalla paura di trovarmici vicino senza accorgermi, l’aver individuato che gli stessi venivano trasportati all’interno di alcune ceste e di contenitori che, da lontano, ricordavano le ben più attraenti forme di Parmigiano mi ha permesso di tenermi alla larga da chi aveva questi contenitori, l’aiuto poi della ex ragazza a riconoscerli, mi ha ulteriormente tenuto a distanza.
Una esperienza simpatica l’abbiamo vissuta il giorno che, volendo addentrarci nei Suk alla ricerca di fontane e di una scuola coranica, abbiamo “contrattato” con uno dei ragazzini appiccicosi, un “prezzo” ed un “programma” concordato; Lui voleva tutto subito, abbiamo trovato un accordo per “un quarto subito ed il resto al rientro alla Piazza” ed ha accettato. Dopo essermi accordo che giravamo ripassando più volte nei medesimi incroci avevo alzato le antenne così quando ad un certo punto si fermò chiedendoci di pagare “subito il doppio” altrimenti non avrebbe proseguito, fu dapprima sorpreso nel vedere che non gli avevo davo retta e che avevo deciso di proseguivo ignorandolo, allora continuò a seguirci, chiedendoci prezzi sempre più bassi e con questo “sottofondo” raggiunsi la scuola coranica. All’uscita il ragazzino era ancora lì, e si offriva per accompagnarci alla “piazza” esattamente per quanto inizialmente pattuito 😊. “Chi troppo vuole…..” è un insegnamento avuto di miei genitori. È stato interessante rientrare ed ammirare i vicoli, con il codazzo di ragazzini che ci seguivano a distanza, aspettando che gli chiedessimo aiuto e poi vederli scomparire una volta rientrati alla Piazza.
Il siparietto più “tenero” lo vivemmo uno degli ultimi giorni, quando, girando per la città ed osservando i Suk ed i negozi una signora avvolta da una tunica nera dalla quale si intravedevano solo occhi e mani che ne denotavano una età avanzata, si era avvicinata alla mia compagna chiedendo l’elemosina, ovviamente senza rivolgersi a me. Senza farmi notare presi alcuni Dirham cercando di passarli di nascosto alla mia compagna senza darlo a vedere, mentre lei, non capendo, non voleva prenderli ed insisteva che li dessi io alla Vecchietta; fu difficile, spiegare e convincere la ragazza che non era opportuno, ma ci riuscii. I ringraziamenti della vecchietta alla ragazza furono commoventi. Poco dopo ci sentimmo chiamare: un negoziante che parlava un pò di italiano aveva visto la scena e ci aveva chiamati da lui, ci spiegò che mi ero comportato correttamente e ci volle offrire un sacchetto dei dolci che vendeva nel suo negozio. Molte fotografie sono perse e rovinate, questi ricordi non sbiadiscono ancora.
In un opaio di occasioni siamo usciti la sera per passeggiare in piazza Jema el Fna, quando “Saltimbanchi” ed “Ammaestratori” erano spariti lasciando spazio alle bancarelle dove era possibile accomodarsi a mangiare in una atmosfera affascinante.





Anche il girare “a caso” per le stradine era una esperienza interessante. Negli ultimi anni sto pensando all’ipotesi di ritornarci.






