Hüttenberg

Nel 1959 una nazione che sarebbe poi diventata una delle principali potenze, militari ed economiche, terminò l’operazione di annessione del Tibet; il resto del mondo non disse nulla, come tutt’ora non parla di questo e di altre situazioni. Relativamente a quel periodo lessi un libro: “Sette anni in Tibet” in seguito vidi, rividi e ri-rividi un bellissimo film, tratto dallo stesso libro, così i personaggi di Heinrich Harrer e Peret Aufschneiter mi divennero sempre più “familiari” pur se con le sembianze di un paio di più noti attori. La mia curiosità ed il piacere di viaggiare scoprendo località nuove e poco conosciute, mi portò a scoprire che il paese natale di Heinrich-Harrer era la cittadina di Hüttenberg e che questa si trovava a soli 240km da casa mia.   Nel frattempo, ero stato in Nepal due volte e di questi due viaggi tra i ricordi più belli ci sono alcune esperienze vissute assieme a Monaci ed Esuli tibetani nella valle di Katmandu; in seguito appresi anche del Museo Heinrich-Harrer che era stato istituito proprio ad Hüttenberg e mi attivai per visitarlo, sino ad ora in due occasioni. Il Museo si trova poco più a sud della cittadina ed è suddiviso in due strutture: la prima, è l’edificio sede del Museo e, sul lato opposto della strada il “Lingkor” che si sviluppa sul fianco ed alla base di una parete di roccia, con percorso di pellegrinaggio; non appare strano a chi ha una minima conoscenza della Cultura e della Religione da cui prende origine, può esserlo per chi lo approccia senza alcuna base precedente. Nel museo una serie di reperti, documenti e fotografie relative alla Vita ed ai viaggi di scoperta di Harrer, quindi non esclusivamente legati al Tibet, ma anche ad altre parti del mondo.

Consiglio la visita, sia del Museo che del Lingkor, se si ha la curiosità di osservare usi e costumi di altre popolazioni e religioni, ché non vanno osservate come paragone rispetto alle nostre esperienze, ma come parte di altre realtà basate su usi, tradizioni e storia diversi dalla nostra e quasi sempre più tolleranti e più aperte del mondo stesso in cui viviamo noi.

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