Un cimitero di Guerra. Spesso visito cimiteri storici o monumentali, raramente mi lasciano le sensazioni che questo mi ha dato. Non lo conoscevo non sapevo che ci fosse, ero in anticipo per un appuntamento da un cliente, mi sono fermato per comprare alcune zucche nelle vicinanze, ho visto le indicazioni e ci sono arrivato. Ordinato, geometrico, pulito, come tutti i cimiteri militari anglosassoni. Il Durnbach War Cemetery “accoglie” caduti del Commonwelth deceduti nel corso della 2′ Guerra Mondiale, quasi tutti dell’aviazione. Mi sono soffermato a leggere i Gradi, le Specializzazioni e le date di “fine vita” seguite dall’età, proprio quest’ultimo particolare, l’Età, mi ha colpito ed ho iniziato a pensare. Cosa facevo io a quell’età? Cosa fanno ora i giovani di quell’età! Cosa avrebbero potuto fare questi “Motoristi, Mitraglieri, Marconisti, Piloti ….” a quell’età piuttosto che volare in Guerra? Noi viviamo in un’epoca molto diversa e migliorabile, sperando che possa continuare. Questo tipo di visite e memoriali possono colpire la nostra immaginazione in due casi, se viviamo od abbiamo vissuto i fatti in prima persona, o se realizziamo quanto noi siamo fortunati perché qualcuno in passato lo è stato di meno. Nel secondo caso è necessario conoscere il passato ed informarsi. Con questi pensieri e ricordando altri cimiteri simili, ho lasciato Dürnbach. Nel 1993, uscendo dal mausoleo di Dachau, a 77km da qui, ricordo di aver letto la frase “Chi dimentica il proprio passato e costretto a riviverlo”. Non ricordo di chi è la frase ma ringrazio, mia mamma che sin da piccolo mi permetteva ed incoraggiava a leggere di tutti gli argomenti che mi incuriosivano, di qualunque argomento e quando non li trovavo i libri me li comprava lei; ho letto molto sulla 2′ Guerra e sugli anni precedenti e su quelli immediatamente successivi, ho letto di tutto. Grazie a Lei ora conosco qualche cosa della Storia. “chi dimentica il proprio passato….” diceva la frase; si, chi dimentica! Per dimenticare qualche cosa bisogna prima impararlo, altrimenti non c’è nulla da dimenticare, ma in questo caso, il problema è diverso.


