Bucharest

Sul mio testo di geografia della seconda media, in una nelle otto pagine dedicate alla Romania compariva la fotografia di un enorme palazzo chiaro, altissimo, con una grande statua in primo piano. Alcuni anni più tardi, avevo provato in prima persona la paura istintiva conosciuta  in occasione di quanto avvenuto nella mia regione il 6 maggio ed il 15 settembre del 1976; abitavo a 30km dall’epicentro, ma il mio ipocentro era ancora attivo. Mentre ancora smaltivo quelle “sgradite” e sensibilizzanti emozioni, nel marzo 1977 appresi da un quotidiano che c’era stato un terribile terremoto vicino a Bucharest, era la città di quel palazzo bianco del mio testo di geografia. Ed il palazzo? Era ancora in piedi?

A prescindere dalla risposta al mio quesito di cui sopra e dal disgusto che certi politici mi ispirano, in occasione dei vari terremoti che in Italia si ripetono da secoli, ancor prima, del 1976 e che continueranno a susseguirsi in futuro,  politici che ad ogni evento, sento parlare al solo scopo di ventilare le gengive ed arieggiare i denti, spesso perchè non si curano del passato, nè del futuro, ma esclusivamente delle prossime elezioni, assecondati in questo da gran parte dei mezzi di informazione. Dicevo, a prescindere dalla risposta… ho avuto due occasioni per andare a constatare di persona lo stato di quella città e di quel palazzo.

Nel 1990 un collega mi parlò di quella nazione, suggerendomi, come aveva fatto lui, di acquistare appartamenti in Romania perchè costavano poco; non so se fosse vero, da anni non so nulla di quel collega, non ho acquistato nulla. Nell’aprile 2005 però, partii da Venezia in aereo alla volta di Bucharest, dovevo incontrarmi con gli amministratori di due ditte che volevano esportare in Italia e che mi avevano invitato a collaborare. Avevo deciso di utilizzare un appartamento a “Regim Hotellier”, li chiamavano così: appartamenti arredati, curati mantenuti puliti…  affittabili per pochi giorni, come le camere di un albergo. L’appartamento si trovava in Calea Victoriei, ci rimasi due notti, era veramente comodo e ben arredato. I due appuntamenti mi lasciarono esterrefatto, personaggi tanto precisi ed efficienti nei primi contatti, quanto superficiali ed “evasivi” nei colloqui al momento di approfondire e rispondere a domande mirate e precise circa i tempi di produzione, garanzie, prezzi, certificazioni ed altre cose a loro evidentemente ignote. Le stesse lacune che constatai persistere in altri settori anche anni dopo. Decisi di non proseguire i contatti con nessuna delle due ditte nonostante le loro insistenze nelle settimane seguenti.  Fu l’occasione per visitare alcune parti della città, poco ma qualche cosa: Museo Satului, Parcul Roselor, il Mercato Amzei… non riuscii a vedere il “Grande Palazzo Bianco” ma mi dissero che era ancora in piedi, era il palazzo presidenziale voluto da Ceausescu, quello era costruito bene, non come altri palazzi della citta, ai cui ingressi comparivano dei segnali Blu e Rossi… che indicavano il “grado di sicurezza di quel Palazzo”…. beato chi abitava nei Blu! … verificai subito quello del palazzo di Calea Victoriei. Appresi in quella occasione che l’epicentro del terremoto che ricordavo si trovava a 100/150 km a nord, nella zona tra Focsani e Buzau. Bucharest non mi era piaciuta, era enorme, caotica, rumorosa…. mi avevano parlato di una città ricca, in grande espansione e sviluppo, non mi diede questa sensazione, ricordo però di quanto rimasi sorpreso quando, per qualche minuto prima di atterrare, l’aereo sorvolò quartieri composti da piccole casette, recenti, quasi tutte con piccole piscine nei giardini. Forse lo sviluppo iniziava dalle periferie.

Alcuni anni dopo, nel maggio 2010, dovevo incontrare alcuni potenziali clienti ed una fiera che vi si teneva e mi organizzai. Abbinai il Viaggio alla visita di alcuni clienti in zona Vienna così lasciai la macchina all’aereoporto Schwechat e partii l’11 maggio pomeriggio alla volta di Bucharest per rientrare a Vienna la mattina del 14 seguente. Ben due giorni interi. Questa volta l’appartamento “Regim Hotellier” era nella zona Gancea, lo raggiunsi in Taxi. Partendo chiesi all’autista dove si trovava il palazzo Presidenziale e mi rispose che era di strada e ci si passava davanti, con trepidazione attendevo di poterlo vedere, grande come lo ricordavo e forte da resistere al terremoto… lo scorsi, da lontano arrivandoci prima del tramonto, un “Bignami” di quello che mi immaginavo! Si, ci passammo proprio davanti come diceva l’autista. Purtroppo l’”Apprendista Fotografo” che era in me non ricordava i giochi di prospettiva, o forse la mia fantasia da giovane adolescente aveva ingrandito quello che la foto ritraeva. L’idea del Palazzone Bianco venne cancellata per sempre dal mio “disco Rigido”, da quella volta non ci ho piu pensato! Il quartiere Gancea non era tra i migliori che mi sarei aspettato: un grande palazzone, con una vista panoramica sui due cimiteri vicini. Sulla strada limitrofa venditori di servizi funebri. Fortunatamente una stazione di taxi vicina ed impegni di lavoro lontani. Oltre alla fiera quindi ebbi la possibilità di vedere anche il centro: Calea Lipscani, il parco Cisminghiu, la piccola Chiesetta Kretzulescu, la zona di Piazza Univesitate… comodo girare in taxi, talmente comodo che trovatone uno che mi “ispirava” gli chiesi di accompagnarmi a due appuntamenti di lavoro ed attendermi, tenendosi disponibile, che lo avrei chiamato al termine degli appuntamenti. Fu sempre efficiente e puntuale! Per quanto riguarda la Città, dopo 5 anni dalla prima visita non notai grandi differenze, solo la presenza di molti cantieri. Il caos e la confusione erano gli stessi. Non ho motivi per tornarci, ora che so che il Palazzo, pur se piccolo, è ancora li!

Alcune mie fotografie da FLICKR

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