1999

Primo Viaggio in Nepal, nessun Trekking, solo visite ed escursioni nella Valle di Kathmandu. All’epoca lavoravo per una ditta il cui amministratore delegato era un Idiota, nel mese di agosto, una sua segretaria gli aveva insegnato che i dipendenti devono fare un piano ferie, mi aveva obbligato a programmare le mie entro la fine di agosto. Per venire incontro alle sue capacità lo avevo accontentato, il tutto dopo avergli rammentato che, nei mesi successivi, ma non si sapeva ancora esattamente quando, ci sarebbe stata una attività per la quale il mio intervento era quantomeno utile e dopo avergli rammentato che la programmazione era una facoltà, non un obbligo; ma quando uno non ci arriva, non ci arriva e basta, neanche con una prolunga! Gratificai quindi il suo ego facendogli autografare la richiesta di ferie: 2 settimane dal 30 ottobre, lo stesso fece mia moglie nella sua ditta ed organizziamo il viaggio: Volo, Albergo e pensione dove lasciare il cane mentre eravamo via. Pochi giorni prima della partenza, “dopo aver scoperto” che sarei partito l’AD, in presenza di altri consiglieri d’amministrazione, mi chiese di rinunciare alle ferie, gli risposi che lo avrei fatto, portandogli i Biglietti Aerei il giorno dopo e le copie dell’anticipo per il viaggio, per avere il rimborso. Pensava di aver ragione alzando la voce e gliela lasciai affinchè ci si scaldasse, poi, constatata la mia convinzione circa la richeista di rimborso a fronte della rinuncia alle ferie, mi chiese “chi mi aveva autorizzato le ferie” ed alla risposta che “Lo aveva fatto lui su suggerimento della sua “Consigliera” personale”, mi chiese dove andavo; alla risposta i suoi occhi rotearono come un registratore di cassa in un cartone animato poi, ottenuto il suo totale, emesse con voce roca un “vada pure in ferie”. Spesso, quando non si conoscono le cose è meglio stare zitti! era proprio il suggerimento che gli avevo dato ad agosto, ma lui era superiore e doveva dimostrarlo.

01.11 Lunedì – Partiamo da Ronchi / Trieste alla Volta di Monaco, per proseguire con il Volo QATAR AIRWAYS per Doha e Kathmandu (dopo il 25 ottobre 1998 evito Alitalia, ed aeroporti come Malpensa). Il Volo è perfetto, comodo e puntuale, il personale cortese, l’aereo pulito.  Da 10mila metri di quota vedo Istambul illuminata e riconosco il profilo del Bosforo, dei dardanelli e corno d’oro, dopo qualche ora atterriamo a Doha

02.11 Martedì – Siamo atterrati verso le 6 ed alle 8.10 decolliamo. Sorvoliamo Dubai e poi mare, forse Pakistan infine India, prima di atterrare a Kathmandu verso le 15 del pomeriggio. In taxi raggiungiamo l’hotel AMBASSADOR che sarà la nostra base per tutto il soggiorno e ceniamo in albergo.

03.11 Mercoledì – La giornata è dedicata al primo approccio con la Città. In taxi raggiungiamo Thamel per proseguire a piedi verso Durbar Square, giriamo a caso per i vicoli della città per tutto il giorno poi troviamo un ristorante e ceniamo prima di rientrare in albergo

04.11 Gioved’ – Ci siamo accordati con un autista di taxi ed in alcuni giorni sarà a nostra disposizione. Oggi si va prima a Patan, poi Bungamati pochi km più a sud. L’autista ci accompagna direttamente alla piazza principale di Patan, mostrandoci dove ci attenderà alcune ore dopo ed entriamo in questa stupenda piazza. Ricordo alcuni templi bianchi e delle donne vestite con dei Sari arancioni sulla terrazza superiore di uno di questi templi.  Visitiamo il Museo che si affaccia sulla piazza. Terminata la visita optiamo per una bibita al bar del Museo, sulla porta che immette al giardino un enorme “campana di Legno” che, mossa dai refoli d’aria, emette un tono basso e rilassante, ci rigeneriamo e proseguiamo per un giro nella citta. Ripartiamo, con l’autista alla volta di Bungamati e qui trascorreremo alcune ore prima di rientrare a Kathmandu dove decidiamo di rientrare a  piedi lungo la KantiPath, incuriositi dagli enormi pipistrelli appesi agli alberi di alcuni giardini. Ceneremo in albergo.

05.11 Venerdì – Niente autista oggi, ci incamminiamo verso il centro percorrenfo tutta KantiPath sino al fiume Bagmati per costeggiarlo, attraversando un’area di Piccoli Tempi, evidentemente abitati da “bisognosi”. Alcune donne ci accompagnano e ci invitano ad entrare in alcune di queste costruzioni usate come abitazioni, sono gentili, ed allontanano i bambini invadenti e comunichiamo a gesti. Ringraziamo e proseguiamo rientrando in città, per poi cenare. Ceneremo in un ottimo ristorante con cucina Cinese dell’Hotel Annapurna

06.11 Sabato – Un’altra giornata concordata con il tassista.  Si parte al mattino alla volta di Bhaktapur, circa 20 km ad est della capitale.  Percorriamo una strada, dapprima caotica poi più rilassante nonostante il fondo sconnesso e lo stile di guida locale, alquanto rustico. Ci accompagna sino ad un posteggio nei pressi di uno degli ingressi della città e ci accordiamo per l’ora a cui torneremo, chiedendogli di pazientare se dovessimo ritardare, poi ci immergiamo nella città, entriamo direttamente da Durbar Square. La piazza è un museo a cielo aperto, meglio di Patan e di Katmandu. Alcuni altoparlanti diffondono una musica e dei cori, ci informiamo e scopriamo che sono dei “Canti” sacri di un monastero buddista, prima di partire compreremo tre CD a caso: uno meglio dell’altro. Alcuni bambini giocano nella piazza e ci corrono attorno, sotto una vicina tettoia notiamo un cagnolino prima ed una bambina poi, Assunta parte e fotografa entrambi, io parto e fotografo il Cucciolo,  Assunta le regala qualche caramella, e la bambina ricambia con un sorriso: l’unica lingua in comune poi improvvisamente ricompaiono i bambini di prima ad infastidire la bambina, ci mettiamo allora tra i bambini e la piccola sino a quando i bambini scompaiono, ora il suo sorriso è ancora più radioso ed Assunta la fotografa ancora “conversando” meglio di prima. Apprendiamo che chiama Sita ed il cane Popi. Scollo Assunta dalla bambina e proseguiamo. Continuiamo a girare a caso, ovunque andiamo qualche cosa da vedere; ad un ulteriore tempio, il Nyatapola, ci fermiamo, è uno dei più grandi che abbiamo trovato, ci sono scolaresche che lo visitano e ci fermiamo sui suoi gradini superiori ad ammirare la città ed il viavai. Proseguiamo verso sud sino ad una piccola piazzetta con bancarelle assortite, dove mentre stiamo osservando, ritroviamo Sita con Popi, ci sorride e ci invita a seguirla sino ad una bancarella seminascosta dove una giovane ragazza avvolta in un sari azzurro ci sorride. Sita ci fa capire che è sua mamma. Assunta Sita e la Signora si intendono a gesti, tra donne è facile 😊      E’ difficile staccarle per proseguire ancora la scoperta della città. Continueremo sino all’ora di rientrare ed incontrarci con l’autista. L’ultima cosa da fare prima di lasciare Piazza Durbar è comprare tre CD a caso, della musica che abbiamo sentito al mattino e che ancora si diffonde nell’aria, li riascolto spesso. Back to Kathmandu, dopo una bella giornata!    Cena Cinese. BELLA GIORNATA, BELLE SENSAZIONI

07.11 Domenica – Un’altra giornata con l’efficiente autista con il quale abbiamo ora più confidenza. Mattina a Gokarna Madev, nord est di Kathmandu, per arrivare a Bouddanath verso ora di pranzo, qui come sempre, ci accordiamo con l’autista sull’ora a cui ritrovarci e ci immergiamo nell’area facendo un primo giro dello stupa. Peregrinando attorno allo Stupa decidiamo di mangiare in un ristorante direttamente sulla piazza, ed appena entrati  ci suggeriscono di accomodarci al piano superiore dove troviamo un tavolo vicino ad una finestra affacciata direttamente sullo Stupa. Che spettacolo!   Cosa mangiamo non lo so, sono distratto dallo Stupa e dall’andirivieni di “monaci” di ogni “taglia” provenienti dai diversi monasteri: stanno disponendo e riempiendo dei lumini, lungo ogni spigolo dei vari livelli ed in ogni nicchia dello Stupa.  Si avvicina l’ora del tramonto ed i colori sono splendidi, usciamo e risaliamo i vari livelli dello Stupa. Osserviamo i fedeli che fanno il saluto al sole, i monaci che ordinano le migliaia di lumini posizionati ordinatamente a pochi centimetri uno dall’altro. Siamo affascinati dall’ambiente e lentamente arriva il tramonto.  Inatteso inizia ciò che non ci aspettiamo: contemporaneamente, dai monasteri circostanti, arrivano file di monaci che si accodano all’ingresso della struttura, ordinati dal più grande al più piccolo e tutti in fila risalgono lo Stupa, noi, come altri turisti, siamo lì, sorpresi, a guardare. Per alcuni minuti i monaci pregano, poi si disperdono, alcuni verso i turisti, altri verso i locali, distribuendo dei lunghi bastoncini ed iniziano ad accendere i Lumini, “uno a uno”, che scena che pace, quanta tolleranza!   Si è fatto buio e l’unica luce proviene dai lumini, noi siamo ancora lì, imbambolati, io fotografo e filmo; un giovanissimo monaco ci si avvicina, e ci invita a partecipare, offre un bastoncino ad Assunta, la prende per mano e la accompagna ad una nicchia insegnandole come accendere. Non ci sono differenze tra le persone, non chiedono di che razza siamo, che religione seguiamo, che cosa mangiamo, che gusti abbiamo: ci invitano a partecipare, TUTTI ASSIEME.    Accendo, filmo e fotografo, fotografo, filmo ed accendo, ma soprattutto ammiro e mi lascio avvolgere da quella situazione e dalle sensazioni.  Il tempo si è fermato, non esiste altro, solo esseri umani che inondano di luce lo Stupa accendendo migliaia di lumini!  Quando ci rendiamo conto di che ora è usciamo a malincuore: l’autista ci attende da ORE, aveva capito che eravamo rimasti “ammaliati”.  Decido che gli darò un Extra, è giusto così!   Nel percorso di rientro ci spiega: I monaci festeggiavano il “Capodanno del calendario Nepalese”. Non lo sapevamo. Questa serata non la scorderò Più! Mi ha toccato nel profondo.

08.11 Lunedì – con altro Taxi raggiungiamo la zona di Pasupatinath, raggiungiamo il tempio di Guhyeshwori e da qui, lungo il fiume Bagmati prima e sulla collina poi, visiteremo la zona dei Ghat. Affascinante la passeggiata lungo il Bagmati, poi raggiunta la zona dei Ghat decidiamo di risalire la collina verso il tempio di Goraknath. Ci fermiamo, prima, su alcune terrazze prospicenti ai Ghat ad osservare i preparativi per alcune pire sino a quando una di queste pire viene accesa, a quel punto il vocio dei turisti ed i lampi dei flash utilizzati inutilmente, mi convince a “dissociarmi” da quel disturbo di un momento privato, così continuiamo il percorso verso la collina. Torneremo ad osservare i Ghat al ritorno, quando le pire saranno spente e ci saranno meno turisti.

09.11 Martedì – Ultimo giorno in Nepal, il programma prevede la mattinata a Kirtipur per poi spostarci a Swayambhunath, quindi rientrare in albergo a metà pomeriggio per impacchettare i bagagli prima di uscire per “l’ultima cena” a Kathmandu

10.11 Mercoledì – Alle 8.30 decolliamo alla volta di Doha, per poi proseguire per Monaco di Baviera ed arrivare a Trieste verso le 21 di sera. La prima parte del volo da Kathmandu è panoramico: dal finestrino, sul lato destro dell’aereo che vola all’altezza delle cime dell’Himalaya le guardo scorrere per tutta la loro lunghezza in una giornata limpida; sembra un sogno, poco dopo scordo New Delhi sotto di noi. Durante il volo seguente trasmettono un film in lingua originale che in Italia uscirà solo l’anno successivo. Che bel viaggio, che splendida popolazione, che bel….. TUTTO! Quanti ricordi voleranno con noi. Ringrazio quell’ AD per lo splendido viaggio che mi ha “costretto” a fare 😉

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