Peru

dal 15 – 31 ottobre 1996 – Un unico viaggio, una occasione speciale: Viaggio di Nozze ! Volevamo un viaggio particolare, come lo era l’occasione, evitando le mete mielose ed insipide, basate su acqua salata e sabbia, volevamo scoprire Culture, Paesaggi e Sapori diversi da quelli sino ad ora conosciuti: obiettivo centrato!

15.10 – Partenza con Lufthansa da Venezia alle 19.10 per Francoforte e proseguimento per Lima dove atterriamo alle 08.00 dopo il volo notturno con uno scalo tecnico a Caracas. Non avevo mai fatto voli di quella durata e prima della partenza mi chiedevo come avrei potuto rimanere per tutte quelle ore seduto in un “Tubo di Alluminio” invece, non mi sono neanche accorto di arrivare a Caracas sino all’atterraggio. Lo scalo tecnico già ci introduce in un mondo a noi sconosciuto: Aeroporto deserto in piena notte, ci fanno scendere dall’aereo con controllo passaporti e ci fanno entrare in una sala transito perquisendoci. Perquisizione anche per andare ai bagni ed al rientro dagli stessi e nessuna possibilità di lasciare la sala transito, se non per necessità fisiologiche. Nuovamente controllo passaporti e perquisizione prima di lasciare la sala transito per avviarci all’aereo siamo stupiti, giunti alla porta dell’aereo le Hostess ci attendono sul portellone dove Assunta le vede, si ferma ed allarga le braccia per farsi perquisire…. dopo un attimo di indecisione le Hostess, gli altri passeggeri, Assunta ed Io scoppiamo a ridere! Al decollo da Caracas per Lima il volo è quasi deserto, file e file di sedili vuoti, fuori uno splendido panorama che dal notturno passa all’alba mentre voliamo sopra le Ande, Io mi distendo sulle 3 file di destra, Assunta si distende sulle 4 file centrali e si addormenta. Prima dell’alba, mentre con il naso appiccicato al finestrino guardo il cielo, una grande Stella Cadente mi saluta dandomi il benvenuto dura alcuni secondi, ricambio il saluto ed esprimo un desiderio. Prima dell’atterraggio vedo il Nevado Huascaran. Quanto vorrei andarci!

16.10 – Atterriamo a Lima, di prima mattina ed il taxi ci accompagna all’Hotel CRILLON, lungo il percorso attraversiamo alcuni quartieri delle città, ci colpiscono le grate metalliche alle finestre dei piani bassi, il filo spinato sui muri di recinzione, gli studenti in divisa che si avviano a scuola.  All’arrivo il panorama dal corridoio dell’albergo ci preoccupa, ci riprendiamo subito: dalla camera è meglio.  Cerchiamo di uscire subito, per andare in banca a cambiate alcuni travel cheque e mentre usciamo due addetti alla sicurezza dell’albergo ci fermano invitandoci a non portare orologi, catenine od altri oggetti visibili, per nostra sicurezza. Stiamo scoprendo nuove culture.  Nel Pomeriggio visita di parte della città, Plaza des Armas, Miraflores, Museo de Oro… Ceneremo in albergo.

17.10 – Il programma prevede la partenza con auto privata alla volta di Paracas e da oggi, per tre giorni, dovremmo essere abbinati ad altri due turisti in arrivo dall’Italia. L’autista ci raggiunge all’albergo puntuale e ci comunica che gli atri due turisti non sono arrivati, siamo solo noi! Raggiungiamo la macchina al posteggio per caricare i bagagli e scopriamo che la macchina è una comoda jeep nera: tutta per noi. Uscendo da Lima in direzione sud, lungo la Panamericana un piccolo intermezzo di leggera tensione: ad un controllo di Polizia, veniamo fermati, la pausa si allunga in modo per noi incredibile (si attraversava una area ove, ci hanno detto in seguito, c’erano ancora dei controlli “antiterrorismo” per gruppi che all’epoca erano ancora attivi in alcune aree: i Tupamaros). L’autista è stato fatto scendere e portato nella stazione di polizia, noi siamo stati fatti restare in macchina. Inizialmente non do importanza alla cosa, ma poi mi rendo conto di come nessuno dei venditori ambulanti presenti nella zona si avvicini alla macchina a proporre mercanzia mentre gli unici ad avvicinarsi sono militari armati che per 3 volte ci chiedono i documenti. Sono impaziente e perplesso, ma preferisco mostrarmi tranquillo ed indifferente restando in macchina nonostante la voglia di sgranchirmi le gambe, nel frattempo distraggo Assunta parlando di altre cose. La lunga attesa senza informazioni ed il caldo fanno aumentare la preoccupazione, ma manteniamo la calma! Dopo oltre un’ora rientra l’autista, teso e silenzioso e ripartiamo.  Passeranno alcuni km prima che, cercando di conversare con lui di altre cose, ci spieghi l’esperienza: la vettura aveva i finestrini posteriori oscurati, lui l’aveva ritirata la mattina al posteggio dell’aeroporto arrivando da Cusco e non aveva verificato i documenti tra i quali mancava l’autorizzazione per l’oscuramento dei finestrini, autorizzazione che, per la normativa antiterrorismo dell’epoca era obbligatoria. Parlando del più e del meno e di un giocatore di calcio peruviano che aveva giocato nella squadra della mia città si è rilassato anche lui. Nel pomeriggio giunti all’Hotel PARACAS e scaricati i bagagli siamo andati nella riserva naturale, per ammirare l’oceano, le colline ed un porticciolo di pescatori pieno di Pellicani per poi cenare in albergo.

18.10 – Sveglia e di primo mattino partiamo per l’escursione in motoscafo alle isole Ballestas ad ammirare isole ricoperte di guano, vediamo anche molti Leoni marini ed alcuni Pinguini di Humboldt, rientrando passiamo davanti al “Candelabro”.  Terminata l’escursione risaliamo in Jeep e partiamo alla volta di Ica per visitiare il  Museo Regional e poi raggiungere la vicina oasi di Huachachina.  Quando ripartiamo per Nasca l’autista ci propone 2 deviazioni non previste dal programma, ritiene siano interessanti, accettiamo subito. Andremo al “Museo di Sacaco” per vedere due scheletri di Balena in pieno deserto ad alcuni km dalla costa, poi scenderemo a Puerto Inca per una pausa di relax sull’oceano. Prima di raggiungere Nasca ci fermiamo al “Mirador” una torre metallica da cui ammirare alcuni dei segni di Nasca per poi accasarci all’hotel  NASCA LINES.

19.10 – Eccoci a NASCA! Il primo obiettivo del viaggio è il “Volo sulle Linee”. Ne avevo letto sin da bambino, tante le ipotesi sulle loro origini e significati, avevo letto anche qualche cosa di Maria Reiche! Abbiamo scelto di volare al mattino presto per ritagliarci piu tempo libero dopo il vole, scelta perfetta! A detta dei piloti è meglio volare al mattino: c’è meno vento ed il volo è più…. lineare.  I primi 10 minuti dopo il decollo sono per me difficili, avevo volato su aerei così piccoli alcuni anni prima e non ricordavo come si “ballasse”, c’è comunque vento e le virate strette per ammirare le “linee” non aiutano. Allora mi dico: ”Dopo aver volato da Venezia per 14000km appositamente per vedere questo sito, mi blocco ora?” Funziona!   Inizio a guardare dai finestrini e scattare foto, voliamo su Balena, Scimmia, Astronauta, Mirador e Mani…….  purtroppo la tensione che lascia me si accasa da Assunta e si blocca lei. All’atterraggio siamo entrambi tesi. Rientriamo in albergo ci cambiamo e poi via a vedere la città e cercare l’ufficio postale, vogliamo per acquistare i Francobolli per le cartoline, una volta trovato l’impiegata rimane basita: forse nessuno ne ha mai comprati così tanti francobolli in un colpo solo 😊, infatti usciamo con talmente tanti francobolli, frazionati, che per affrancare dovremo fare un “Collage” per ciascuna cartolina.   Nel pomeriggio tornerà l’autista per andare a visitare il cimitero di Chauchilla e l’acquedotto del Cantayo. Ceneremo in albergo, ai bordi della piscina.

20.10 – Sarà una giornata lunga. Partiamo alla volta di Arequipa dove arriveremo dopo 562 km, 8-9 ore di strada lungo la Panamericana Sur. Attraverseremo paesaggi desertici in gran parte lungo la costa dell’oceano Pacifico, ci fermeremo a passeggiare su alcune spiagge a sgranchirci le gambe. Lungo il percorso chiediamo all’autista di pranzare assieme se possibile in una zona panoramica sull’oceano e così ci conduce in un grupppo di case sopra una scogliera e posteggia davanti ad una di queste: da fuori una catapecchia, sul retro una terrazza panoramica sopra una scogliera affacciata direttamente sull’oceano e qui divoro un ottimo “Cebice”.  Nel corso di una delle tante passeggiate sulla spiaggia Assunta farà amicizia con un Granchio con il quale discuterà cordialmente di alcune opinioni; purtroppo non si sono scambiati l’indirizzo e non sappiamo più nulla di lui. Arriveremo ad Arequipa subito dopo il tramonto. Alloggiando all’Hotel EL PORTAL affacciato sulla Plaza des Armas proprio accanto alla Cattedrale. Ceneremo nelle vicinanze prima di una passeggiata per Plaza des Armas e nelle vie laterali.

21.10 – Trascorreremo tutta la giornata visitando la città!  Al mattino ci accompagna una guida che ci porta al Monastero di Santa Catalina e ad un giardino soprelevato da cui si può ammirare il vulcano Misti e la citta stessa, poi la chiesa della Compania ed il relativo chiostro, dove termina la visita guidata ed inizia del Tour “Fo’ da Me”! Il “Fò da me” sarà Splendido!  Rientreremo alla chiesa della Compagnia dedicando più tempo ad ammirare i particolari gli affreschi: sono unici, e splendido osservare come gli affreschi siano stati fatti, su commissione o su indicazione di Committenti ad artisti locali, che hanno cercato di rappresentare animali mai visti, di cui avevano solamente sentito descrizioni. Colori splendidi. Poi in Taxi torniamo a Santa Catalina a rivedere alcuni settori dove siamo passati velocemente, mangiamo qualche cosa alla trattoria LA RUEDA prima di rientrare in albergo, fare una doccia ed ammirare dalla terrazza panoramica la gente sulla Plaza des Armas. Abbiamo notato dei movimenti nelle strade laterali, ci hanno detto che in serata ci sarà una processione, usciremo quindi a curiosare. Mentre siamo seduti in terrazza sorseggiando una bibita abbiamo una visione: uno strano esserino ci passa accanto, vola velocissimo, immediatamente penso ad una farfalla poi capisco: non ne avevo mai visti prima, è un COLIBRI’! Per fortuna ho con me una macchina fotografica con il 70/210 montato! Scatto, inseguo, scatto e lui si ferma a succhiare il nettare ad un vaso di fiori accanto a noi!!!! pochi istanti, splendidi! Ciao Colibrì, grazie per esserti fermato qui! La sera percorriamo le strade attorno alla cattedrale, piene di bancarelle illuminate, propongono dolci, cibi e bevande, assaggiamo di tutto e passeggiamo, poi musica, suono di tamburi e gente….  Arriva la processione precedute da immagini sacre ci sono moltissime donne tutte vestite in viola, tutte con un lumino in mano….. solitamente non uso il lampeggiatore, non mi piace usarlo e non l’ho portato con me. Mi mangio le mani e faccio ciò che posso: Ammiro l’atmosfera!

22.10 – Da Arequipa decolliamo alla volta di Juliaca. Atterriamo dopo circa 30 minuti e percepisco l’effetto della quota già dall’apertura dei portelloni dell’aereo, subito minuti mi prende mal di testa, Arequipa era a 2300m sul mare, Juliaca a 3800 lo sbalzo e notevole in un breve lasso di tempo. Troviamo la guida e carichiamo i bagagli in macchina, è un pulmino: noi, l’autista, la guida ed un’altra coppia in viaggio di nozze, saremo abbinati a loro per questa giornata. Sono toscani, anche loro in viaggio di nozze. Si parte alla volta di Sillustani e durante il percorso la guida ci dà suggerimenti su come muoverci, siamo pur sempre a quote elevate, che in Italia trova di rado solo chi arrampica, la mia massima esperienza è stata sino ad ora i 2800m sul grossglockner, ma salendo a piedi. Sillustani è ancora più in alto, piu di 4000m!   E’ bellissimo una penisola sopra un lago, visibilità perfetta, ambiente stupendo, aria rarefatta! Che fatica muoversi con i polmoni pesanti 🙂. Risaliti sul pulmino raggiungiamo l’albergo dove lasciamo i bagagli prima di scendere all’imbarcadero sottostante da dove navigheremo sul Titicaca sino alle isole degli Uros. Visiteremo 4 isolotti, uno con una scuola, due abitati ed un quarto che sembra un laboratorio di artigianato a cielo aperto. Assunta offre caramelle ai bambini e rimane basita quando uno cerca di mangiarla senza scartarla 🙂, allora inizia la lezione di “Scartamento”! Che strana sensazione camminare sul tappeto soffice composto da Totora, il materiale di cui son fatte le isole galleggianti. Risaliamo in barca per rientrare e qui, pur non avendo mai navigato, comprendo il concetto di “Rotta di Collisione”: prima di raggiungere un canale fotografo un motoscafo più piccolo del nostro, fotografo Assunta e in lontananza noto come l’altro motoscafo, pur avvicinandosi, resti sempre nella medesima angolazione rispetto a noi, lo tengo d’occhio e quando comprendo “l’incrocio” afferro Assunta per un braccio spostandola ed intimando agli altri di fare lo stesso, si scansano ed in quell’attimo il conducente dell’altro motoscafo riesce a rallentare e deviare, la sua prua ci colpisce di striscio sul punto dov’era seduta Assunta, si alza leggermente al di sopra della fiancata per poi scorrere all’indietro. Qualche urlo tra i due conducenti, ma fortunatamente tutto si risolve senza conseguenze. Anche questa l’abbiamo provata!   Dall’imbarcadero il percorso che prima abbiamo fatto scendendo si trasforma in ripida salita, una scalinata fino all’Hotel. Forse soprappensiero, distratta dalla esperienza con il motoscafo, Assunta sbarca, ci segue per la salita e ci sorpassa veloce poi la vedo fermarsi, ondeggiare e…. la guida ed io la sosteniamo dai due lati, la fermiamo facendola sedere sul muretto che costeggia la scala in attesa che si riprenda. Si sente la quota, in salita ancor di più! L’hotel è un pugno nell’occhio, tutto bianco in quell’ambiente azzurro blu e marrone. L’interno è moderno, in ogni locale ci sono una o due prese per l’ossigeno, sono presenti anche negli ascensori. Ci accolgono offrendoci un infuso di foglie di coca. Salutiamo la guida e saliamo in camera dove hanno già portato i bagagli. Dalla camera scopriamo una vista strepitosa: una grande finestra lungo tutta la parete si affaccia sul lago, sulla sponda opposta la città di Puno. Una luce splendida ed una finestra pulitissima, niente polvere e niente impronte, ci gustiamo una vista panoramica: è l’Hotel LIBERTADOR sull’isola Esteves, ora ha cambiato nome. Ceneremo in hotel per poi risalire alla camera ad ammirare il tramonto sul lago.

23.10 – Al mattino presto la guida ci viene a prendere, solo noi, la coppia toscana ha un’altra destinazione. In macchina attraversiamo Puno diretti alla Stazione ferroviaria di Juliaca dove ci caricano i bagagli e ci indicano il nostro settore, pochi passeggeri, avremo quasi tutto il vagone solo per noi. Mentre Assunta resta a bordo io scendo a fotografare e mentre sto fotografando sento i fischi dalla motrice, cerco di risalire, ma un ferroviere mi ferma e mi informa che sposteranno i vagoni per riposizionarli, quindi posso attendere qualche minuto. Io lo so, Assunta NO! 😦   La vedo affacciarsi ai finestrini del vagone che passa, le sorrido e faccio “Ciao Ciao” con un fazzoletto in mano. Quando tornano i vagoni salgo subito, mi aveva capito, pur non sapendo nulla aveva capito, vedendomi tranquillo, che ne sapevo più di Lei! Sarà una lunga giornata avventurosa, stancante pur se trascorsa in treno viaggiando da Juliaca e Cusco, con il Ferrocaril del Sur. Entusiasmante nella prima parte, spossante nell’ultimo tratto. Arriveremo dopo 10-11 ore di viaggio e dopo essere letteralmente saltato dal treno ad ogni singola stazione per scattare foto e risalire, talvolta con il treno in movimento. Attraverseremo le montagne raggiungendo il punto più elevato al passo La Raia 4350m slm. Scendere, fotografare e risalire veloce, a quella quota si sente! Arriveremo a Cusco al tramonto, la guida ci verrà a prendere alla stazione per accompagnarci all’albergo, è assieme ad un conoscente, un italiano di Ferrara, si chiama Paolo fa il fotografo, è interessato alla Ruina Sacaco dove abbiamo visto le balene fossili, lui non è ancora riuscito ad andare. Arriviamo in hotel stanchi ma affamati così affamati che, vicino all’hotel notiamo subito un ristorantino che ci ammalia come le sirene di Ulisse. Lasciate le valigie seguiremo il canto delle sirene cenando al RINCON SERRANO e pregustando il giorno successivo. Poi sarà Nanna!

24.10 – Visitiamo Cusco, la guida arriva con l’autista in una stupenda enorme macchina “americana”; io non lo ricordo, Assunta si ricorda bene anche i pedali della Frizione ed Acceleratore: avevano la forma di un Piede con le 5 dita! Era enorme con gli interni rossi.  Dapprima raggiungiamo la Chiesa di San Cristobal in posizione panoramica sopra Cusco, poi proseguiremo alla volta delle Quattro Rovine: Sacsayhuaman, Tambomachay, Quenca, Puca Pucara, rientreremo quindi in città per passeggiare nel quartiere San Blas andare a vedere la pietra dei 12 angoli proseguendo poi per Plaza des Armas con la Cattedrale e rientrare in albergo. Non ancora stanchi torneremo in città, a passeggiare da soli in una splendida e rilassante Cusco, poi torneremo a cena nel piccolo e ruspante “RINCON SERRANO” in Avenida el Sol proprio accanto all’albergo (mi pare non esista più)

25.10 – Si parte per Ollantaytambo dove lungo la strada, prenderemo il Treno per Aguas Calientes, pernottamento in uno stupendo albergo, con bungalow ampi e ben arredati che davano l’impressione di trovarsi nel mezzo di una foresta: Hotel Inkaterra EL PUEBLO. Il ristorante è nel parco dell’Hotel e dopo cena, rientrando al buio verso il bungalow, con la mia preoccupazione di trovare dei serpenti per un attimo restiamo impietriti vedendo “due occhi di Bragia” che ci osservano nell’oscurità: è un grosso cane nero e socievole, che ci scorta sino alla porta del bungalow e mentre chiudiamo la porta ringraziandolo, abbiamo la sensazione che ci dica “Buenas Noches”!

26.10 – Già prima dell’alba dalle finestre aperte entra il cinguettio di una miriade di uccelli diversi, l’unico rumore udibile, chi si vuole più alzare?  Due sole cose ci convincono: la Colazione e MACHU PICCHU !  Gli autobus partono presto non abbiamo fatto 14 ore di volo per stare a dormire e rischiare di trovare una coda di turisti già alla fermata degli autobus!   Su alle 6!  Preparativi, colazione e via con IL PRIMO autobus lungo i tornanti sino alla meta primaria del nostro viaggio.  Tutta la giornata “lassù”, le nuvole mattutine lascieranno spazio ad uno splendido sole dalla tarda mattinata. Camminiamo per il sito accompagnati dalla guida, percorriamo alcuni dei sentieri che si diramano dal luogo. Per miei problemi di vertigini (lo sapevo prima di andarci ma ho voluto provare) non posso salire fino allo Huayna Picchu ed al Tempio della Luna; in serata si rientra “controvoglia”, per prendere il treno che ci porterà a Yucai dove dormiremo in un albergo che ci fa scordare la partenza da MachuPicchu: POSADA DEL INCA. Ci hanno cambiato il programma, accorciandolo: mentre giriamo per Machu Picchu, veniamo raggiunti da un “responsabile” dell’agenzia viaggi che ci si presenta come Riccardo, ci informa che il programma è cambiato e che rientreremo con il treno prima perchè quello delle 18.00 è stato soppresso, aggiunge che da quel momento sarà Lui il nostro referente e fatta andar via la nostra guida precedente ci invita ad avviarci all’hotel ed attendere li il treno dandoci il nuovo orario. Per sicurezza scrivo e ripeto quanto mi ha detto e lui conferma. Con nostro disappunto riprendiamo l’autobus per scendere, raggiungiamo l’albergo, ritiriamo i bagagli e ci accomodiamo alla stazione. Ci prepariamo quando sentiamo arrivare il treno, ma questo non si ferma e scorgo il “Riccardo” affacciato al finestrino mentre il treno prosegue! Sorpreso rileggo gli appunti per verificare: ho fatto esattamente quanto mi aveva detto! Chiedo in albergo e mi confermano che il treno successivo è alle 18.00: non è soppresso e dobbiamo attendere due ore. Trascorreremo questo tempo nel giardino dell’albergo, sorseggiando bibite invece che passeggiando per Machu Picchu come sarebbe stata nostra intenzione.  Un fantastico Colibrì color verde bottiglia ci verrà a salutare, non riuscirò a fotografarlo. Prenderemo il treno alle 18.00 “Inkavolati come due Cinghiali affamati”! Le due ore di attesa ed il viaggio in treno le passo con Assunta che riesce a tranquillizzarmi sino a quando, arrivati alla stazione, si aprono le porte del treno e si materializza il “Riccardo” che inizia a dirci di tutto!   A chi? A noi?  Ascolta Riccardo, se non ti è chiaro ti faccio un disegno, comunque in poche parole ti dico: “IO Cliente, Tu NON mia Guida, Tu dato informazioni errate!  Treno NON soppresso, tu mentito!”  Lui però prosegue con lo stile di “Chi ha colpa urla più forte per aver ragione”. Lo stile lo conosco, mi era stato spiegato da un collega anni prima e lo usavano alcuni miei datori di lavoro, con me non prende! Ho inoltre una discreta base in “Comunicazione Interpersonale”: Riccardo hai spagliato obiettivo!   Gli rispondo con calma preavvisandolo che sarà l’ultima volta che “almeno a noi” dice sciocchezze e ci avviamo, al buio ed a piedi verso l’hotel, noi davanti e Lui dietro assieme ai due facchini; le valige? “No grazie, le portiamo da noi, ci servono e non vorremmo che le mandasse altrove!”  Giunti in albergo “il Riccardo” spiega alla Receptionist in spagnolo che abbiamo perso il treno per colpa nostra, non sono così insulso da non capirlo, ma non ho neanche il carattere per stare zitto, quindi gli rispondo sia in italiano che in Inglese, cosi anche la Receptionist ha le idee chiare!  Chiedo alla ragazza della carta da lettere per un reclamo, chiedo se posso inviare un Fax ed ottenuta la carta saluto la receptionist, ignoro l’idiota ed andiamo. Dopo cena redigerò il reclamo per la TUCANO Viaggi, spiegando il “disappunto” e chiedendo di toglierci dalle “sfere” questo elemento!  Mentre la Receptionist trasmette il fax scopro che parla un buon italiano e, vedendola “curiosa” le lascio il tempo di leggere con la scusa di un drink.

27.10 Buona la colazione, bello l’hotel ed il parco che visitiamo accarezzando due lama legati nel cortile vicino ad un pozzo, ai primi segnali mi sposto, appena in tempo perché lo “sparo” del Lama non mi raggiunga 😊. Vediamo cosa accade oggi. Succede che non si presenta il “Riccardo”, arriva invece l’altra guida che avevamo il giorno prima. Ci informa che ci accompagnerà Lei perché l’ha richiamata l’agenzia pregandola di venire con urgenza a prendeci.  Saliti in macchina ci chiederà apertamente cosa sia successo, le farò solo leggere il fax ed allora ci spiegherà chi è queslla persona che, pur lavorando per l’agenzia, sogna di aprirne una tutta sua e talvolta è in contrasto con la proprietà.  Oggi si cammina nella Valle Sacra ed a Pisac, facciamo splendidi incontri con persone del posto, poi una sosta in un alro villaggio per assaggiare la “Chicha”. La guida ci fa attendere fuori dalla casa poi lei ed una vecchietta ci portano i bicchieroni di Chicha, la beviamo all’aperto seduti su alcune sedie attorno ad un tavolo chiacchierando. Mi piace la Chicha, bevo anche quella di Assunta per poi entrare con la guida a pagare la “consumazione”. Una volta entrato nel locale dove la “Chicha” viene preparata e qui “ho una chiara visione del futuro”: il giorno dopo sarà per me “difficile”! Proseguiamo le visite, raggiungiamo Ollantaytambo e rientriamo a Cusco dove passeremo la serata con l’ennesima passeggiata serale in una bella e tranquilla città. La visione dell’ambiente in cui preparavano la Chicha mi perseguita, decido quindi di allertare “Sant’ Imodium”.

28.10 Partiamo da Cusco e passando su un viadotto sopra la ferrovia, imploro l’autista e la guida di fermarsi, voglio fare delle fotografie! sono gentilissimi: torniamo indietro e scelto il punto si fermano, la guida mi accompagna ed attende, poi ripartiamo. Oggi si cammina ancora, ci siamo abituati alla quota ed è una piacevole passeggiata: Moray, poi a Chincero per il mercato locale a “tuffarci” nella gente, poi a Maras, che splendida giornata! … guastata solo da “leggeri” problemini derivanti forse dalla “Chicha” ma “attenuati e contrastati” dai medicinali utili al Viaggiatore. “Sant’ Imodium” mi ha protetto.  Rientriamo nel tardo pomeriggio a Cusco, dove, salutata la guida, ci avviamo a passeggiare per il Mercato per assaggiare di tutto (Ottime le Pannocchie bollite con il Formaggio), continueremo fino a tardi a girovagando per la città che saluteremo il giorno dopo, gustandola il più possibile.

29.10 – di prima mattina attraversiamo la strada diretti al Corichanka, un vecchio Tempio Incaico sulle cui mura è stata edificata una chiesa. Si trova proprio davanti all’hotel. La guida ci aveva raccontato il primo giorno come, a Cusco, esistessero 37 tempi Incaici prima della “civilizzazione” mentre ora esistano 37 chiese tutte sopra le mura di quegli stessi templi, non so se è vero, ma il Corichanka è così! Poi è ora di raggiungere l’aeroporto: volo per Lima. Sullo stesso volo scorgiamo anche il “Riccardo” di “Machu Picchu”, si terrà lontano da noi!  Decolliamo a ora di pranzo ed in un’ora siamo a Lima, dove c’è tempo ancora per passeggiate ed acquisti, anche per 2 partite a scacchi in una piazza: si paga per qualche SOL per giocare, chi vince incassa: pensavo di giocare discretamente, mi hanno stracciato 2 volte! Non ho mai visto nessuno giocare così velocemente? Anche questa è un’esperienza 🙂

30.10 Salutiamo il Perù, decolliamo alle 9.45 locali con Lufthansa per Francoforte, poi diretti a Venezia dove arriveremo alle 9.35 ora locale. Partiamo carichi di acquisti e ricordi, io anche con 2450 diapositive (per la poca gioia degli amici). Partiamo arricchiti delle sensazioni di un viaggio unico ed irripetibile. Dopo il decollo mi affaccio al finestrino e ringrazio la Stella Cadente che mi aveva accolto il primo giorno, il desiderio che le avevo confidato si è avverato. Se ci torneremo non lo so, ma se lo faremo sapremo che le esperienze e le sensazioni saranno diverse.

Non avendo esperienza in quelle zone, abbiamo scelto il viaggio tra alcuni cataloghi di Agenzie Viaggio, orientandoci su “IL TUCANO VIAGGI di Torino” che ha organizzato il tutto, splendidamente, risolvendo anche il problema causatoci, la sera del rientro da Machu Picchu, da quel “Riccardo” che in seguito ci hanno fatto EVITARE.

Il viaggio è stato unico, speciale, indimenticabile.

Alcune fotografie da FLICKR

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