Plitvice Kuterevo Rastoke

2019 – un lungo Week End ad inizio aprile Da una vita sognavo di visitare i laghi di Plitvice, avevo programmato il viaggio per l’aprile 1991, ma a causa della guerra iniziata in quei giorni avevo dovuto rinunciare. Negli anni successivi in diverse occasioni avevo ipotizzato di andarci, rinviando per diversi motivi. Quest’anno ci stavo “lavorando”: volevo visitare i Laghi Inferiori e Superiori, continuavo a rinviare perchè quelli superiori erano chiusi per la stagione e per manutenzioni, sino a quando, dal sito del Parco ho appreso che erano appena stati riaperti! Pronti: Zaino, VIA! il programma, pronto da giorni, prevede soste in diverse località lungo il percorso e due giorni di passeggiata nel parco nazionale.

04.04 Giovedì – Da casa sino a Fiume/Rjeka e da qui, giù, lungo la costiera sino a Senj. Da Senj si risale per alcuni tornanti sino ad un punto panoramico da cui si ammira il mare e la parte Sud dell’isola di Krk in una mattinata limpida. Dopo una breve passeggiata nell’area proseguiamo alla volta di una meta poco conosciuta, l’ho scoperta casualmente in Internet: KUTEREVO  vi si trova un Rifugio per Orsi gestito da Volontari, ci sono due recinti separati, uno per i “piccoli” ed uno per gli adulti, distanti tra loro circa un km di passeggiata. Un paio d’ore di visita, un temporale e via verso Plitvice, attraversando un altopiano dove alcune case portano ancora i segni di un recente brutto passato. Sono segni che avevo già visto anni prima percorrendo il tratto tra Kutina e Virovitica, a quell’epoca non avevo notato una cosa: non sempre sono case isolate, talvolta sono abbinate ad altre, delle quali alcune con queste cicatrici ed altre restaurate, ora che percepisco questo la cosa mi stupisce.

Ho prenotato a Gabrovac un paesino a, pochi km più a nord: HOUSE TINA una graziosa B&B pulita, economica dove alloggiamo in una enorme stanza da letto. Ceniamo, male, al ristorante Degenja turistico, sopravalutato e con scarsa fantasia nei piatti. A sera ci appisoliamo, fuori diluvia, speriamo in un domani senza pioggia.

05.04 Venerdì – Sveglia al mattino presto, diluvia, ma le previsioni meteo prevedono un miglioramento da tarda mattinata, è comunque Primavera, non fa freddo siamo attrezzati ed abituati e partiamo speranzosi diretti al posteggio dell’ingresso 1. Sotto il diluvio ci prepariamo: Scarponi, Zaini, Acqua (non quella che cade), pappe, ATTREZZATURA FOTOGRAFICA e Poncho, raggiungiamo la biglietteria dove attendiamo che una scolaresca italiana faccia i biglietti per poi acquistare i nostri e…… usciti dalla biglietteria la pioggia cessa, tra le nuvole si vede azzurro (non quello delle magliette nazionali) ora comincia l’avventura!  Scendiamo sino alla VELIKI SLAP mentre spuntano i primi raggi del sole, risaliamo costeggiando il lago Koziak su passerelle e sentieri facilmente percorribili (perchè ho messo gli scarponi da montagna? Bastavano le scarpe da ginnastica), è pieno anche di turisti “asiatici” in scarpe di tela e gonnellina! Continuiamo a fotografare e camminare tra sprazzi di sole e scrosci di pioggia sino a quando il cielo si apre con una luce tersa ed un sole splendente ed arrivati all’inizio del secondo percorso iniziamo a risalire attraversando i Laghi superiori, la parte migliore!

06.04 Sabato – la seconda giornata l’avevo tenuta come “riserva” in caso di inconvenienti meteo, pensando inoltre che i precorsi fossero più lunghi e complicati invece… passeggiata! Ci svegliamo al mattino presto per essere tra i primi ad entrare e prendere subito la Navetta diretti alla fermata oltre i Laghi superiori e da qui ridiscendere percorrendo alcune deviazioni sul percorso. Una bella camminata prima della ressa dei visitatori mi permette di ammirare al meglio alcuni punti e di fare alcune foto “creative”, nel primo pomeriggio terminiamo il giro ed usciamo per raggiungere Rastoke, un piccolo villaggio famoso per le cascate formate dalla confluenza di due torrenti ……… e dopo cena rientriamo alla B&B.

07.04 Domenica – Lasciamo Plitvice ma non finisce qui! Ho previsto il rientro lungo un percorso leggermente meno “frequentato” nella speranza di gustare il paesaggio e trovare qualche piccolo villaggio per poi arrivare ad un Monastero Ortodosso, prima di prendere l’autostrada per Fiume e rientrare verso casa. Non ho sbagliato, ma quello che incontro per strada non era esattamente ciò che mi aspettavo. Pur non parlando Croato ho studiato un pò di Russo e quando leggo dei cartelli che indicano VOJNI POLJGON, l’assonanza mi rammenta che negli anni tra il 1991 e 1994 le zone che sto attraversando sono state piuttosto tormentate, così conversando di questo mentre guido, vediamo qualche casa abbandonata con fori di proiettile sino a quando attraversiamo un villaggio con costruzioni che portano ancora più evidenti i segni di quel passato e qui mi fermo, sotto la pioggia. Provo un misto tra Curiosità, Angoscia e Tristezza. Ho letto molto anche di questa guerra, ne ho sentito parlare tanto, ma la consapevolezza che si svolgeva a neanche 300km da casa mia non la avevo mai compresa così bene. Non è finita qui: continuiamo per alcuni km, attraverso dei boschi splendidi, con una vegetazione intensa e selvaggia lungo una stretta stradina lungo la quale incontriamo qualche casa “mutilata” e “Lapidi” dedicata a giovanissimi “eroi Croati”.  Proseguiamo incuriositi, sino a quando con la coda dell’occhio, noto qualche cosa di rosso nel bosco, qualche cosa che con il bosco stona, ma non percepisco cosa sia e son già passato oltre, allora rallento e presto più attenzione e dopo pochi metri comprendo un simbolo visto in tante fotografie su riviste e filmati in TV, mai dal vero, così leggo una parola universale inserita in una frase di una lingua sconosciuta “MINE”. Ora la realtà è più chiara, mi colpisce ancor più il fatto che si trovi nel bel mezzo di un bosco che ammiravo e che mi invogliava a camminarci dentro, in una “natura incontaminata”.   INCONTAMINATA? 🙂 Ora l’angoscia e più tangibile considerando che quelle strane protuberanze Bianche e Rosse ci accompagnano per alcuni km mentre costeggiamo quel Bosco Fatato. Dopo circa un’ora arriviamo a Gomirje per la curiosità di vedere il locale monastero Serbo Ortodosso dove un giovane “prete” che parla un pò di inglese si offre di aprirci la chiesa e ci spiega alcune caratteristiche delle icone in essa presenti, poi ripartiamo. Visitando il monastero l’angoscia dei Boschi Fatati e passata, raggiungiamo la vicina autostrada in direzione Fiume e poi verso Pasjiak da dove entriamo in Slovenia per proseguire verso casa. Bella la Croazia davvero! ci tornerò.

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