Regensburg

L’idea risaliva al 2016, ma all’epoca avevamo optato per Norimberga.  Le buone idee però non svaniscono, basta attendere l’occasione, poi ritornano…..  (mi ricorda qualche cosa). Nel novembre 2019, devo visitare alcuni Contatti incontrati in recenti fiere ma il “giro” si fa lungo per vederli tutti, e non voglio farne tornare a dicembre,  nonostante dicembre sia tempo di Mercatini. La creatività mi aiuta, così la vecchia idea si abbina all’opportunità:   partirò per la Germania di martedì, per rientrare il venerdì della settimana seguente,   … cosa?   …con il sabato e la domenica nel mezzo?  A far che?   Come a far che?… un Fine Settimana a Ratisbona!    

Internet non è uno strumento di comunicazione perchè non include la comunicazione “Non Verbale”, quindi non è comunicazione, resta comunque uno strumento che se usato diventa una ottima fonte di informazioni; scopro quindi che nella zona di Ratisbona, oltre a contatti di lavoro, non esiste solo la citta Patrimonio Unesco, ma nei dintorni anche posti di cui avevo visto immagini e sentiti i nomi, ma non ricordavo che si trovassero un un’area così … comoda, fermandomi per tre notti avrò il tempo visitarle

22.11  di Venerdì,  arrivando da Ingolstadt ho programmato gli ultimi appuntamenti nei pressi di Ratisbona e l’arrivo nel primo pomeriggio mi permette di andare  a visitare una delle “attrazioni” gia prima dell’ultimo impegno lavorativo.  Una giornata “muffosa”: un misto di nuvole pesanti e foschie oltre a qualche goccia di pioggia. Seguo il navigatore in direzione Kelheim e decido che con la nebbiolina che c’è non vale la pena deviare verso Weltenburg, la rinvio a domenica e proseguo alla volta della Befreiungshalle; appare davanti a noi attraversando il ponte, chiara sopra collina, subito sopra cominciano le nuvole, basse e grasse: scenica!   Ancora due tornanti e ci siamo: il posteggio è deserto, solo noi ed altre due macchine, una sta partendo, sono le 14.30 e chiuderà alle 16 con l’orario invernale. In biglietteria chiedo informazioni sulla Combi-Karte, il biglietto unico che permette di l’ingresso i nostri tre obiettivi: Befreiungshalle, Walhalla e Burg Prunn, costano 11 euro l’uno e li acquistiamo.  L’addetta chiede “chi di noi di parla meglio il Tedesco” e ci fornisce altre informazioni poi ci saluta in spagnolo, 😊 ci ha scambiati per Spagnoli 😊     …. VALE !  Hasta Luego. Una breve passeggiata di 200 metri, ma l’arietta che tira e l’umidità penetrano, attraversiamo il parco che circonda il monumento che sovrasta la cittadina e da un angolo tra alberi, nonostante la nebbia, scorgiamo in basso il Danubio scorrere tra due pareti di roccia.  Più avanti il “Panettone” a forma di Befreiungshalle:  grande, chiaro, pietroso, bello;   saliamo la scalinata, passiamo i tornelli e ci troviamo nella sala circolare, lungo tutto il perimetro coppie di angeli in marmo bianco, sostengono gli scudi con  i nomi delle battaglie, alle loro spalle la “Galleria”, sopra agli angeli, sulle pareti l’elenco dei comandanti delle varie regioni, più in altro ancora le città tedesche:  è la “Sala della Liberazione”.     Napoleone ed i francesi devono avergli rotto abbastanza le “Scatole” per dedicare questo monumento alla Liberazione. Sono tedeschi e le cose le fanno bene anche belle! Dalla “Galleria” con 80 gradini raggiungiamo la prima terrazza, quella interna, altri 80 portano piu in su; ho visto da fuori dove arriva e le mie “vertigini” suggeriscono di accontentarmi della prima tappa. Percorriamo tutta la terrazza circolare ammirando la sala dall’alto per poi ridiscendere.   Resta il tempo di leggere alcuni nomi che riportano a reminiscenze di storia e di vecchie letture prima di risalire in macchina, il lavoro mi chiama.   Dopo il cliente la tappa successiva sarà l’albergo dove alloggerò, il DREAM INN HOTEL in periferia di Ratisbona, economico, con un buon posteggio e, per chi vuole, l’autobus n. 5 che porta in centro citta ogni 20 minuti nei feriali, ogni ora la domenica.  Passato questo traguardo intermedio ci aspetta Ratisbona, quindi, scaricate le valigie via, verso il posteggio nella Wohrdstrasse, il più vicino al centro, posteggio a pagamento per una sosta massima 3 ore, ma è quasi sera oltretutto… il parchimetro è guasto!        Attraversiamo la città e come nostra abitudine in questi viaggi vogliamo cenare presto per non avere problemi di affollamento sfruttando il tempo seguente per visite. So già dove andare a Cena. Attraversando la citta diretti al ristorante, incontriamo una manifestazione di Curdi, quel popolo abbandonato dal mondo, così come lo è stato nel 1959 il Tibet e ad inizio del ‘900 gli Armeni, come altri popoli,   temo non saranno gli ultimi.  Arriviamo quindi al ristorante MESOPOTAMIA: Cucina Curda!  …che caso!  Molto accogliente, splendide fotografie alle pareti, 2 camerieri cortesi e pazienti, non abbiamo prenotato e ci conducono all’unico tavolo ancora “libero”, ma in una buona posizione. Siamo pronti, liberiamo la curiosità e diamo sfogo al nostro istinto, quello di provare piatti nuovi!   Oltre alla cucina Curda c’è anche una offerta Vegetariana e siamo curiosi!  Iniziamo con due Antipasti diversi e con due secondi diversi, per bere restiamo sul classico: Birra Scura!  La cucina è deliziosa, trovo delle similitudini con alcuni piatti che ho provato a San Pietroburgo in un ristorante Georgiano,  Gli “involtini in “Foglia di Vite” mi ricordano alcune “Sarmale” che ho provato in Romania ma che li erano fatti con “Verza”, la serata procede gustosa per terminare il dolce, un’apoteosi chiamata: Baklava! Appagati ed esauditi nel nostro desiderio di una buona cena, faremo la prima conoscenza con la città scattando le prime fotografie.   Arrivati al Duomo, ci stupiamo di trovarlo aperto, son quasi le 21 e cogliamo l’occasione al volo: oggi sarebbe stato il compleanno di mio padre, abbiamo colto l’opportunità e siamo stati premiati: è in corso una veglia di preghiera, la “Nacht der Licher”  La chiesa è gremita di Bambini, Ragazzi, Adulti, con lumini in mano, alcuni in piedi, altri seduti a terra su coperte e stuoie, la chiesa è illuminata solo da lumini, altri lumini circondano l’altare… affascinante!    Vorrei ma mi trattengo… vorrei Fotografare, ma mi dico No!   Respiriamo l’atmosfera, poi proseguiamo, farò ancora qualche foto prima di raggiungere il posteggio ed in macchina rientrare ed andare a nanna, è stata una giornata intensa e domani… è un altro giorno.

24.11 Sabato  Il mattino ha il sole in bocca, è una giornata splendida: Sole e cielo limpido! Per colazione troviamo una buona pasticceria esattamente all’opposto della rotonda che c’è nei pressi dell’albergo Conditorei CHOCOLAT.  Sarà una colazione “leggera” Cappuccino e Torta, non abbiamo prenotato e ci adattiamo ai “trespoli” vicino all’ingresso, prenotiamo però per il giorno seguente!  La splendida giornata ci convince a modificare il programma: andremo fuori città per visite panoramiche.  Dopo 40 km siamo al Burg PRUNN, piccolo e bello, arroccato su uno spuntone di roccia 70m piu in alto del fiume Altmhul; il posteggio è a 100m dal castello ed una leggera porta all’ingresso. Apre alle 10 e siamo arrivato mezz’ora prima, approfittiamo quindi per ammirare il Castello da fuori ed il panorama sulla vallata, nel frattempo arriva la Giuda/Custode che apre, verifica i biglietti e farà da guida… solo per noi.  La visita dura poco meno di un’ora, attraverso 3 piani del castello, e le relative stanze, ci fornisce spiegazioni sulla storia del castello ed usi dell’epoca. Terminata la visita risaliamo al posteggio ammirando ancora il panorama. La tappa seguente è l’Abbazia di Weltenburg. L’ho vista in fotografia, sorge su una stretta ansa del Danubio prima delle pareti di roccia. Per non allungare il percorso con il rischio di perdere tempo, dato che non sapremo come sarà la giornata, decido di non raggiungere proprio l’Abbazia per visitarla, ma di limitarmi ad andarla a vedere dal lato opposto del fiume quello piu scenico ed in battuta di sole. Arriviamo prima di mezzogiorno, una stretta strada costeggia il fiume per 3 km e trovo due piccoli spiazzi dove lasciare la macchina per scendere sulla sponda per … fotografare. Un venticello fresco ci accompagna in una giornata limpida e soleggiata. È proprio una bella ambientazione, passano anche alcuni canoisti che, remando, ci salutano.  40 km oltre, lungo il Danubio c’è il WALHALLA, la nostra prossima meta, dove arriviamo attorno le 13.30.  Sembra un “Tempio Greco” quasi bianco, circondato da alberi ed affacciato dal fianco di una collina, lo si distingue da lontano.  In macchina si arriva ad un posteggio e da qui una breve passeggiata tra alberi conduce allo spazio erboso che lo circonda. Poca gente, poche macchine tanto sole e bel paesaggio verso sud …per chilometri,  piu in basso scorre il Danubio il fiume che ho già visto molte volte, in cinque nazioni e tre capitali,  ogni volta mi affascina.    Walhalla, un nome mitologico: è un tempio neoclassico. All’interno una unica enorme sala con i busti in marmo bianco dei personaggi che hanno fatto la storia della Germania, quelli di cui la Germania è orgogliosa, alcuni di loro hanno influenzato anche la nostra storia e non solo quella. Un’unica stanza e da ogni punto è possibile vedere, tutti assieme, questi personaggi, sono Donne e Uomini.    Donne e Uomini come quelli che, assieme a loro bambini e bambine iniziano ad arrivare in visita al monumento.  Il Walhalla non celebra dei fatti, ricorda ed onora i personaggi.  Ripenso al Pantheon di Parigi, ma qui lo percepisco di più, mi trasmette un senso di “unicità”, sono tutti insieme, al Pantheon sono sparsi in diverse sale;  ed in Italia, dove e come come li ricordiamo i Nostri?   Mentre penso a questo mi vengono in mente alcune parole della poesia di Schiller, “Alle Menschen werden Brüder …. ” c’è anche il suo busto,  non centra con l’ambiente, ma penso al significato della poesia, dell’Inno ed a quanto siamo lontani da quel testo. La poesia è stata messa in musica diventando parte dell’inno alla Gioia, poi e diventato l’Inno di una comunità ancora lontana dall’esistere per i personalismi di troppi che remano in direzioni opposte. Fuori dall’Italia questo inno l’ho sentito spesso, in Italia raramente pur essendone un membro fondatore, da noi basta l’Inno d Mameli, per quelli che lo cantano agli incontri sportivi, spesso intonando solo qualche strofa o suono, più spesso limitandosi al “Si!” Al Walhalla continua ad arrivare gente, è sabato pomeriggio, una splendida giornata di sole, alcuni erano già qui, a fare “picnick” sui gradoni di marmo, altri sono arrivati dopo di noi, molti ancora stanno arrivando: è ora di lasciare spazio anche a loro, liberiamo il nostro posto macchina per altri visitatori, il posteggio ora è pieno e continuano a salire macchine, verso il “Walhalla dei Tedeschi”. A Ratisbona posteggiamo questa volta nei pressi del Ponte di Pietra, ho la sfacciata fortuna di trovare un posteggio libero, non a pagamento, proprio davanti ad una stazione di polizia.  Inizia la scoperta della città. Percorriamo i 200metri che lungo un viale scenografico, lastricato in cubotti di pietra che conduce al “Ponte di Pietra”, uno dei punti più famosi di Ratisbona, sono innamorato del Ponte Carlo di Praga, e mi aspetto la stessa solennità, resto invece deluso nel trovare un “Bel Ponte”, che dicono risalire al 12’ secolo,  restaurato da poco in Granito, ma in uno stile che, pur mantenendo le linee essenziali di quello originale, pare il risultato di un progetto “minimalista”:  Linee dritte e regolari parapetti con morbidi ondeggiamenti, pavimenti perfettamente posati, con lati leggermente lavorati per far pensare ad un antico, di antico non ha nulla.   La vista sulla città quella si è bella. Ed attraversata la BruckTurm si prosegue verso il centro storico, qui ci “perdiamo” volentieri tra Negozi, Chiese, Piazze, Caffè, Palazzi, Pasticcerie, sino ad inciamparmi su undici Stolpersteine, da noi si chiamano Pietre d’Inciampo; sono quelle “cose” che qualche cretino sradica, quelli che, probabilmente, si sarebbero fatti abbindolare da un Austriaco Basso e Moro che di Ariano non aveva molto, ma che parlando ad altri, non usi a pensare con la propria testa, gli ha raccontato cose che questi volevano sentirsi dire, forse con fraseggi da 144 caratteri ripetuti piu volte durante dei discorsi in piazze, e stadi.   “Chi dimentica il passato rischia di riviverlo” ho letto altrove, pare la descrizione di qualche cosa di attuale eppure, pur non avendolo vissuto, l’ho studiato, letto, imparato e, non lo ho dimenticato.   Be, figlioli, non sono Tibetano, non sono Armeno, neanche Curdo, neppure Ebreo, ancor meno Nativo Nordamericano, o Indio Brasiliano, sono però convinto che nel mio DNA possa esserci di tutto, dicono che l’Homo Sapiens fosse originario dell’Africa.    “Alle Menschen werder Brüder”, oltre ad aver imparato l’Inno da bambino ne conosco il significato.     A questo penso mentre sorseggio un Tea con alcuni dolci alla Bäckerei Schiffler in Arnulfsplatz .    Il centro si sta riempiendo così decidiamo di andare a Cena, non ci avevamo pensato, avremmo dovuto prenotare quindi, cerca che ti cerca, entra ed esci, ci rassegnamo alla Hofbräuhaus:   pessima scelta, un ripiego:  40 minuti tra l’arrivo delle bevande e quello dei piatti nonostante il locale sia pieno al 50% quando ordiniamo, attorno a noi persone accomodate a tavoli dai quali vengono poi fatte spostare, e “last but not least” Conto Errato: del primo errore ci accorgiamo subito e lo facciamo correggere, del secondo solo la sera, rientrati in albergo. Non grandi cifre, ma Odio quando uno deve stare attento a tutto, sempre e comunque, ed in Germania non mi accadeva da 30 anni. La passeggiata serale per il centro ci distrae e ci permette di ammirare ancora la citta, prima di attraversare il Ponte di Pietra dove, con il buio non si noteranno le forzature del restauro, e dove, con cavalletto e sottofondo musicale di 2 ragazzi che suonano molto bene lo xilofono immortalerò la città con foto notturne.

24.11 Domenica. Chocolat apre alle 9, così dormiamo più a lungo, ma alle 9.00 siamo puntuali e primi, per una dolce colazione, poi sarà una giornata dedicata alla Citta.  Posteggiata la macchina al medesimo parcheggio del giorno prima e proseguiamo verso il Ponte, un tratto di strada lo percorriamo ai due ragazzi della sera prima che trascinano gli Xilofoni e salutatili proseguiamo scendendo sulle isole sotto il ponte, per passeggiare lungo il Danubio risalendo poi dall’Eisener Brücke alla volta del Duomo dove attenderemo la fine della Messa prima di perderci ad osservare le statue e le decorazioni interne; concludere visitando la DomSchatzkammer, 4 euro a persona ben spesi per la DomSChatzkammer! La giornata passerà intervallata da visite a Chiese e Caffè, purtroppo troveremo chiuso il Reichstag, ma ci rifaremo con un simpatico ed interessante KEPLER Gedächtnishaus, Keplero, quel Signore, amico di Galileo Galilei, che, mentre il nostro veniva ricattato affinchè dichiarasse di “Sbagliarsi” da coloro che impiegheranno 500 anni prima di dargli ragione, ebbene, quel signore girava l’Europa “più moderna” con le medesime teorie.  Il “Mercatino di Natale” aprirà solo il giorno seguente ma visitando le bancarelle in preparazione scopriamo che nella Neupfarrkirche alle 19 si terrà un concerto di beneficenza, decidiamo allora di cenare prima del concerto. Sarà un’altra passeggiata turistica lungo il Danubio verso una birreria che ho visto al mattino e che mi ha ispirato con la speranza di non avere una delusione come la sera precedente. La fortuna è con noi e si chiama  ALTE LINDE:  si presenta sotto forma di ambiente curato, ordinato  e pulito, con finestre affacciate sul fiume e sulla Città Vecchia, piatti enormi tanto che non riusciamo a finire tutto, seguiti da prezzi onesti e conto esatto, ed allora si!   Anche il digestivo e la mancia!   Poi al piacevole Concerto di beneficenza. Alle 22 saremo in albergo, stanchi ma appagati da una bella città, Il giorno dopo, è Lunedì, alle 9.00 sarò dal cliente, a 5 km da qui.

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