1989 BERLINO

12 Agosto – dopo aver pernottato tra Monaco e Norimberga con la mia Opel proseguiamo per Berlino. Le letture di storia ed i romanzi di spionaggio mi accompagnano, passeremo attraverso “il blocco sovietico” e vedremo come si vive “di Là!” Appena entrati in DDR lo shock: il limite di velocità in autostrada è di 100kmh, sono ottimisti? “come si fa ad andare più veloci?”: l’autostrada è pavimentata con Piastre di Cemento non livellate, sconnesse e con buchi, qui i 100kmh sono un miraggio se non un rischio! già a 90km sembra di viaggiare su una mulattiera. Trabant, Skoda, Vaz ovunque. Dopo un paio d’ore di guida cerco un’area di servizio per una necessità umana, ma sono TUTTE riservate ai cittadini “Orientali” e sterrate, quelle per NOI “Occidentali”, identificate con cartelli che indicano “TRANSIT”, sono asfaltate, ma si tratta di spiazzi senza alcun tipo di “accessorio”. Dopo qualche Km ne trovo una, asfaltata, ampia, curata, dotata di chiosco ed entro: è riservata a BUS OCCIDENTALI ……. ma, si tratta di una urgenza!  Caffè, sosta al Box e via…. credevo fosse così! Appena salgo in macchina dietro a me arriva una LADA-VAZ, la Fiat 124 prodotta in Russia, con la scritta POLIZEI e si ferma dietro a me lampeggiandomi, ora si che parte il Brivido che scorre su e giù, attraversando tutte le vertebre! “E’ finita” mi dico, addio mondo! Un poliziotto scende, viene da me, mi invita a restare in macchina e consegnare Passaporto, Patente e Documenti della vettura, avutili mi comunica che il posteggio e riservato a Bus, rispondo di saperlo, ma aggiungo che “non sentendomi bene”, ho deciso di fermarmi al primo posto possibile, fuori dall’autostrada, per sicurezza”. Il Poliziotto annuisce e ripete di NON scendere dalla macchina poi si avvia a parlare con un collega. Nei seguenti 15 minuti ripenso ai miei pochi anni di vita ed a quelli che mi appresto a passare nelle galere della DDR, nella speranza di beneficiare uno scambio di prigionieri tra potenze dei due Blocchi, di notte, su di un ponte. Il poliziotto torna e mi comunica che, pur “comprendendo il motivo della mia sostta”, ho infranto la legge e mi deve multare! Multare?!? “Quanto mi costerà questa C….A ?” penso.  Intuendo il mio pensiero lui aggiunge: “20 Marchi”  e la mia mente silenziosamente sottolinea: “20 marchi per una C….A!!!!”.   Il Poliziotto aggiunge: “20 Marchi DDR, può pagare anche in Marchi Federali quindi 5 Marchi DEM se non ha quelli della DDR”. Pensando di aver sentito male, prima che cambi idea, la mia mano ha già estratto una banconota da 5 DEM e li ha consegnati al Poliziotto che, alla mia richiesta di riavere i documenti, risponde: “devo compilare la Multa”, così sparisce per altri 15 minuti sulla sua LADA-VAZ, tornando con la “quietanza” che attesta la mia infrazione ed il pagamento della sanzione. Il Poliziotto nel rendermi i documenti, mi augura “Buon Viaggio!”  Per i successivi 100km guido rispettando ogni limite e regola appresa a scuola guida ed ogni altra che la mia fantasia possa immaginare, sino a quando arrivo al Confine da dove usciremo dalla DDR per entrare a Berlino Ovest! Appunto, entrare a Berlino Ovest, detto così sembra facile! prima bisogna uscire dalla DDR!    Devo rallentare!  poi un semaforo mi ferma a 50m dalla garitta di controllo, evidentemente per tenere la distanza dalla vettura che mi precede e che impegna la piazzola della garitta, quando l’altra vettura parte il semaforo diventa verde, ma leggo: “Procedere a Passo d’uomo” sino alla Garitta e qui chiedono Passaporto, Documenti della Vettura e Patente e li trattengono facendomi proseguire. Obbedisco senza discutere, ma mi chiedo che fine faranno i documenti? Proseguo attraverso una “Landa” cementata che sembra infinita seguendo le indicazioni di proseguire, sempre a passo d’uomo, lungo un percorso “obbligato”, tipo “Gimcana”, bordata da Cavalli di Frisia. Oltrepassiamo un paio di blindati veri ed un paio di Carri Armati (finti?) montati su delle strutture in cemento, in lontananza alcune torrette. Percorso così circa un KM arrivo ad una seconda garitta, identica alla prima, con semaforo rosso e mi fermo. Il Poliziotto ha ricevuto per posta pneumatica i documenti e rendendomeli augura buon viaggio. Proseguo per un ulteriore km identico a quello precedente e raggiungo l’area OCCIDENTALE rientrando nel mondo che mi sembra conosciuto.  Sono stati 300 km di Vita Intensa! Che avventura!   Non mi dilungo sulle altre peripezie non legate allo stato di Città divisa, tipo quella della “compagna di viaggio” che, tenendo la mappa di Berlino capovolta” tentava di farmi da navigatrice che, una volta scoperta mi disse: “tranquillo, questa è stradale, se mi dai in mano una mappa del Metrò non mi perdo!”.   Raggiunto avventurosamente il quartiere Charlottembrug ci accasiamo allo JUGENDHOTEL (ora non esiste più) e per cena troviamo nelle vicinanze uno stupendo ristorante con cucina Bretone il TY BREIZh, che i giorni seguenti visiteremo di nuovo; sin qui è andata!

13 Agosto – Il 28′ COMPLEANNO del Muro. Decidiamo di partire da questo, ed iniziamo dalla Porta di Brandeburgo, prima di arrivarci troviamo un memoriale dedicato ai Caduti Sovietici, con guardie Russe, poi proseguiamo a nord verso lo Spree, fiume che in quell’area segna il confine tra Est ed Ovest, lo raggiungiamo attraversando un memoriale “spontaneo” con Croci e Candele dedicate alle vittime, conosciute ed “Unbekannt”, che hanno perso la vita tentando la fuga dall’Est, MA QUANTI SONO ?!?!? … Una cosa e leggerlo sui libri, sui giornali, o sentirlo raccontare, altro e trovarsi lì realizzarne la quantità, vedere il “MAUER” ed il Memoriale. Sulla sponda Federale, dello Spree ci sono molte persone, alcune sedute, tutte guardano verso l’altra sponda, quella “Democratica”, che appare deserta ed ordinata, delimitata da altro muro, monocromo, con alcune torrette a distanze regolari. Sarà così ancora per pochi mesi, ma al momento non lo sappiamo.

14 Agosto – Il castello di Charlottemburg è a 400m dall’albergo, di fronte al castello c’è il Museo Egizio un suo “Pezzo Forte” è un busto: lo ho visto in molte fotografie, ho letto alcune informazioni. Entriamo e mi innamoro, lei si chiama NEFERTITI: il viso regolare ed il collo slanciato ne denotano l’eleganza sottolineata dall’unico difetto, manca un occhio! (non come nella canzone “Teresute ti te ieri un miragio, con l’ocio de vetro e la gamba de faggio….” ) questa e bellezza pura!     Una volta usciti visitiamo il Castello di Charlottenburg e ne attraversiamo il parco per continuare lungo lo Spree. Poi proseguiamo verso la spianata di Potzdammerplatz, i ruderi della Analterbanhof e raggiungiamo Chekpoint Charlie dove visitiamo il Museo del Muro prima di proseguire lungo il Muro vero, osservando disegni, le scritte, le torrette con i Vopos che ci osservano da Est (“And the shame was on the other side..” cantava David Bowie).  A breve distanza da una torretta, su una parete occidentale ben visibile ai Vopos, c’è scritta una frase bellissima: “Schau in deine Pfanne” (Guarda nella tua Padella);  poco oltre il segno inconfondibile del passaggio di italiani, non sono un patito del calcio, ma una lista di 11 nomi mi suona familiare: inizia così: Zenga, Bergomi, Brehme…  colori nerazzurri ed una grande scritta INTER UBER ALLES. Camminiamo ancora lungo il muro per poi decidere di avviarci al centro, verso la Kurfursterdam e le zone limitrofe, faremo acquisti al KaDeWe, per poi rientrare per cena al ristorantino Bretone

15 Agosto – Nelle nostre terre è giorno Festivo, qualcuno oggi direbbe “sono le nostre tradizioni”.  “Oltre Cortina” lavorano. Abbiamo deciso di “tentare” di attraversare il confine in questa giornata e ci riusciamo, lo facciamo in Metrò arrivando a Friedrichstrasse , dopo aver passato il controllo passaporti, la perquisizione personale, separata Uomini / Donne in un ambiente con enormi specchi al soffitto, siamo obbligati  a cambiare 20 DEM con 20 DDR, cambio imposto: 1×1. Usciamo e giunti alla Unten den Linden giriamo a destra raggiungendo le transenne che delimitano l’area attorno alla Brandenburger Tor, anche lì ci sono i Vopos.  Dopo le fotografie di “rito” ci incamminiamo verso il Museo di Pergamo che vogliamo visitare. Lungo il viale pochi negozi, spogli e freddi, uno di fiori, semivuoto, ci colpisce invece una libreria, fredda anche quella, con numerosi testi, anche in russo, che ci invogliano a comprali, se non altro per “Collezionismo”. Ci liquidano frettolosamente con la risposta: “sono riservati agli studenti ed ai Professori universitari”.  Proseguendo lungo la Unten den Linden in direzione est troviamo in edificio, sorvegliato da guardie armate, al cui interno arde una fiamma perenne, su una parete si staglia lo stemma della DDR, su un’alta la scritta “Alle vittime del Fascismo e del Militarismo”, all’interno alcuni visitatori civili ed un gruppo che, dai lineamenti e dalla divisa, ritengo essere militari Nord-Coreani. Proseguendo raggiungiamo la spianata dell’Isola dei Musei e qui, una scena da Film: “mentre sto facendo fotografie si avvicina una signora, vestita con un Tailleur d’altri tempi, color Azzurro, avanza con passo lento ed elegante e, passandomi molto vicina, sussurra “Marchi, 7 a 1 ”; il tutto senza fermarsi scomporsi o voltarsi. Rimango Basito!   Mentre spiego e commento il fatto all’amica che è con me, la scena si ripete, questa volta l’attore principale è un signore anziano con vestiti trasandati. Allora ho capito bene, ” 7×1 è proprio il cambio nero!” Resteremo solo quel giorno, abbiamo 40 marchi in due e con i prezzi che ho visto sono ricco e non saprò come spenderli!  Entriamo al Museo, nessuna coda, quasi deserto, se ho trovato 20 visitatori è tanto, (provate oggi e vedete quanta coda si fa per entrare) stupendi tanto l’Altare di Pergamo che la Porta di Ishtar, ma c’è molto di più in un museo deserto. Proseguiamo verso Babelplaz e Gendarmenmarkt trovando un locale che sembra un ristorante spoglio, buio, ma ordinato. Ci fanno accomodare ad un tavolo, identico a tutti gli altri: quadrati da 8 posti. Il menù è una ricca scelta tra 2 piatti, manca solo che specifichino “a scelta Caldo o Freddo”.  Sediamo al tavolo con due signori che iniziano a conversare informandosi: cosa stiamo visitando? da dove veniamo? quanto ci fermiamo? cosa ci è piaciuto sino ad ora…ci suggeriscono Nikolaivirtel…. una conversazione sommessa e cordiale. E’ sempre interessante conversare con persone locali; nella stanza c’è pochissimo vocio. Dopo un pò, mentre il cameriere porta le ordinazioni, arriva una signora anziana e trasandata: si siede al nostro tavolo senza salutarci, saluta invece i due signori che da quel momento in poi non proferiranno più alcuna parola, neanche per rispondere quando, uscendo, auguriamo a tutti, signora compresa, un buon proseguimento. Questa è la DDR è una continua sorpresa! Proseguiamo verso Alexanderplatz per poi rientrare verso Nikolaivirtel: uno splendido quartiere vecchio sopravvissuto forse ai bombardamenti, o ricostruito tale quale dopo la guerra non lo so. Tutto il resto della città appare in “Edilizia Comunista”, tranne la Unten den Linden e l’isola dei musei, mentre Friedrichstrasse è una serie di palazzi abbandonati. Nonostante la giornata siamo ancora carichi di Marchi DDR, sembra non finiscano mai. E’ pomeriggio inoltrato, fa caldo, vorremmo una birra! La birreria si materializza dietro Nikolaivirtel sullo Spree, ci sono pochi clienti, il cameriere prende l’ordinazione servendoci si informa su di noi, non si accontenta di sapere che vengo dal Nord-Est Italia a circa 90km da Venezia verso la Yugoslavia (all’epoca esisteva), insiste per sapere la città e quando gli dico UDINE, sorride e risponde con una parola, un Cognome, un Mito: “ZICO!” Incredibile, ne sanno più di me! Un calciatore brasiliano ha reso famosa la mia città sino a Berlino Est! La conversazione con il barista amichevole e curioso prosegue senza vecchiette a fermarlo, ci serve altre birre continuando a conversare ed alla fine ne fa pagare solo due. Paghiamo lasciando una lauta mancia e salutiamo, poi come i personaggi dei miei libri gialli usciamo, costeggiamo lo Spree sino al Duomo (trasandato), camminiamo verso ovest lungo Unten den Linden per svoltare nella Friedrischstrasse, cambiando direzione spesso per verificare, attraverso i riflessi sulle scarse vetrine, di non essere seguiti!  Ancora pieni di Marchi DDR passiamo il controllo di frontiera a ritroso, niente perquisizione questa volta, niente cambio 1a1 in uscita…… così saliamo in metropolitana e rientriamo nel “nostro mondo”. Una delle varie cose che mi hanno colpito è stata la totale mancanza di scritte sui muri e di pubblicità, cosa che a distanza di pochi anni sarà solo un incredibile ricordo. Rientriamo verso l’albergo ed andiamo a cenare in un Biergarten che visiterò sempre, ad ogni successiva visita: Gasthaus KASTANIE.

16 Agosto – Passeggiamo nuovamente sino a Kurfusterdam, poi nel pomeriggio prendiamo la Metro diretti a Spandau alla ricerca di un ponte che, scoprirò solo dopo alcuni anni, trovarsi altrove, quello che chiamavamo il Ponte delle Spie. Visitiamo la cittadina, e proseguiamo sino alla ZITADELLE ancora parzialmente militarizzata, all’interno delle mura troviamo un ristorante nel quale ci fiondiamo immediatamente, mangiando bene in un ambiente interessante. A tarda sera usciamo per rientrare al nostro albergo.

17 Agosto – si riparte dopo aver riempito il bagagliaio della macchina di birra Schultheiss e Berliner Kindl che costano pochissimo. Conservo ancora la Multa appioppatami il primo giorno ed al ritorno guido come un “Neopatentato”, senza più fermarmi sino al rientro in alta baviera, dove una volta rientrato in Repubblica Federale vorrei baciare la terra.

Pochi mesi dopo, ad inizio novembre, leggevo su giornali di “proteste” pacifiche nel settore Est, avevo alcuni giorni liberi, mi ero invaghito della città, volevo tornarci. Ci fermammo per strada a Norimberga: io volevo raggiungere Berlino, Lei ne aveva paura. Cercai inutilmente di convincerla, due giorni dopo era il 9 novembre 1989.

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