Siamo già stati in Portogallo, abbiamo visitato Lisbona nel 1998. Per noi era stato uno shock, non per la destinazione che era risultata piacevole ed indimenticabile, ma per il rientro, “Indimenticabile” a modo suo, e che mi aveva portato alla decisione di evitare da allora in poi gli Hub italiani e la compagnia di bandiera di cui qualcuno aveva voluto salvare, l’italianità ma scaricando i costi sugli italiani e facendo saltare, per motivi elettorali, una trattativa che ne avrebbe salvato il Marchio e certamente l’operatività senza scaricare i costi sulla comunità, ma così è, infatti KLM ed AirFrance operano benissimo tuttora, mentre la compagnia “Salvata” ha invece continuato a divorare lire ed euro a GoGò, Dopo quella surreale esperienza avevamo continuato a viaggiare benissimo da altri aeroporti e con altre compagnie. Ci era rimasta “l’acquolina in Bocca” per altre località di un paese accogliente ed ovviamente anche per le specialità culinarie ed i suoi vini. Fu così che, dopo l’eccitante trasferta islandese del marzo 2022, avevamo ancora energie e voglia per una breve trasferta, da fare in maggio, prima delle temperature torride; la scelta era ricaduta su Oporto, sognata da anni. Recuperare l’”astinenza da Viaggi” durata due anni è impegnativo!
10 Maggio Il volo IBERIA parte da Venezia alle 11.55 e, dopo lo scalo a Madrid, si Riparte alla volta di Porto dove arriviamo, in leggero ritardo, verso le 16.50 ora locale. La non conoscenza dell’aeroporto di Madrid, che avevamo visitato solo nel lontano 2000 e la brevità della coincidenza ci costringono ad un frenetico trasferimento tra i terminal T e T4, ma riusciamo a raggiungere il Gate in sufficiente anticipo. La tratta Ve>Madrid sul lato destro dell’aereo in un una delle ultime file ha offerto scorci stupendi in una giornata limpida…. Cuneo, Camargue, la penisola di Cadaques, il fiume Ebro e Belchite… che, anche se non l’ho riconosciuta dagli 11mila m di quota so che è li ad attendermi, …. perché anche li voglio andare.
Da Madrid a Porto, il finestrino spetta ad Assunta, il “tocco” dell’aereo con la pista è invece tra i più duri che ricordi.
Dopo il ritiro bagagli il primo impegno è quello di acquistare ANDANTE TOUR 3gg, la tessera che permette l’utilizzo di tutta la rete dei Mezzi Pubblici, indifferentemente dalla Zona tariffaria, per 72 ore dalla convalida, sono 15 euro a testa. L’operatrice, pur parlando inglese, mi fa immediatamente comprendere che l’Islanda è altra cosa: “Vendiamo la “ANDANTE TORUR”, ma si paga solo in Contanti”. Sarà un caso raro, la Visa e la Maestro verranno accettate quasi ovunque, anche per importi che in Italia comporterebbero l’espulsione dal locale solo a domandarlo! Qui però, contrariamente al bel paese ci daranno quasi sempre le ricevute o gli scontrini, anche senza chiederli! Dopo l’acquisto, raggiungiamo la stazione della Metro, convalidiamo e partiamo alla volta del Capolinea di Trindade per proseguire poi con la linea Gialla sino a Jardim do Morro. Abbiamo prenotato sulla costa sud del Douro, nell’area delle Cantine a Vila Nova de Gaia! In un caldo sole di maggio, caldissimo per chi ancora rimpiange l’Islanda, dopo il pezzofondo “Indoor” nei terminal dell’aeroporto di Madrid, ci attende il Trekking, fortunatamente in discesa, sino alla struttura YOURSPORTO, sono 800 metri di sconnessi marciapiedi e scale di cui la prima parte assolati. Io con i 18kg di Trolley medio, Assunta con suoi 8kg di trolley piccolo. Ovviamente oltre al mio zaino e sua borsetta… e chi sa cosa può contenere la borsetta di una signora capisce il problema.
La portineria dell’hotel è presidiata sino alle 17, noi arriviamo alle 18! Poco male, con una telefonata ci danno i codici di accesso, seguiti poi da messaggi WhatsApp con le altre informazioni. Lascio Assunta accasciata e boccheggiante sul letto, le valigie sul tavolo, e mi fiondo al prospicente negozio di alimentari per acquistare Frutta e 2 Bottiglie d’acqua minerale che ci permettono di riprenderci quindi affrontiamo una doccia rigenerante per poi uscire, anche se per sfamarci dovremo attendere sino alle 19.00 quando i Ristoranti apriranno. Poco male, una breve passeggiata lungo i vicoli, dopo aver adocchiato due trattorie a pochi metri dall’albergo, ci offre un primo assaggio della città: passiamo sotto ad una stupenda “Opera D’arte” realizzata con scarti di diverso genere che rappresenta un Coniglio, poi incontriamo il Mercado Beira-Rio che reputiamo “Interessante, ma non per questa sera”, per rientrare lungo la sponda del Douro sino alla cantina Sandeman da dove imbocchiamo la nostra stradina, puntuali, mentre i ristorantini che abbiamo memorizzato stanno aprendo. Una veloce occhiata e ci fiondiamo subito nel più Vicino: NOVO ADEGA in Rua Candido do Reis n. 65. Stuzzicante il Menu dove il “POSTA de VITELA” ci attrae entrambi, infatti e un piatto per due. Facciamo Centro! Un piatto unico, che comprende una abbondante bistecca, tenera e squisita, con patate cotte con la buccia ed altre, simil-Fritte, ma tagliate più spesse. L’antipasto che ci propongono è al medesimo livello: Presunto (Prosciutto) e Rolino di Bachalau. Io non sono un amante del Baccalà, ma questo va giù da solo, aiutato da un’ottima birra.
La giornata si conclude con una breve passeggiata lungo il fiume nell’ora in cui il sole è appena tramontato per verificare l’ambiente e la vista, poi si va… a Nanna!
































11 maggio Avevamo optato per non includere la Prima colazione nella prenotazione e sentirci “liberi” di approfittare delle innumerevoli proposte che la città offre. Il primo giorno lo avevamo previsto come una “Passeggiata” per fare conoscenza con la Città.
Avevo scelto l’hotel per la sua posizione e perché, a poca distanza da esso, alla base del Ponte LUIS I, passavano alcuni autobus diretti al centro, mentre sulla sponda opposta partiva la Funicolare per Bathala. Così almeno credevo!
Pochi giorni prima del nostro arrivo il passaggio inferiore del ponte era stato chiuso per Lavori lasciando libero l’accesso al solo transito pedonale. Poco male pensammo…. Ma raggiunta la Funicolare e scoperto che era “Fuori servizio” il nostro pensiero si commutò in: “Molto Male!”: un servizio pubblico, incluso nella Tessera ANDANTE, era stato SOPPRESSO senza informazioni e sostituito da Navetta A PAGAMENTO.
Il disappunto lo scaricammo lungo il tratto di scale che, da Ribiera, ci condusse alla Cattedrale di Porto; arrivammo alla spianata della cattedrale con i muscoli caldi, pronti alla giornata che ci attendeva. Per visitare la Cattedrale ci propinavano anche la visita del museo, cosa che non ci interessava per nulla, saltammo quindi questa opzione per ammirare il panorama e proseguire sino alla Metro di Sao Bento e da qui sino a Trindade da dove, sbucati in superfice, iniziammo la visita della città con un dolce ed un caffè come colazione, s’erano fatte quasi le 11.
Rifocillati iniziammo quindi l’esplorazione, ammirando dapprima le costruzioni che si affacciano sulla Piazza del Municipio e poi svoltando a sinistra, diretti al Mercado di Bohlao, che con nostra delusione risultò essere un palazzo bello, ma in restauro, rientrammo allora verso il centro dopo aver acquistato i primi regali per fermarci in un bellissimo caffè, il Pestrana Porto, che, quasi deserto, ci accolse per una pausa in relax ad un tavolo affacciato sulla piazzetta prospicente.
Procedemmo l’esplorazione scendendo per altri 100metri, sino ad un incrocio che ci presentò tre belle prospettive: Avanti in basso verso la Stazione Sao Bento; a destra in alto verso Torre de Clerigos; sinistra in alto a Sant’Ildefonso.
Una breve pausa per ulteriori acquisti ed optammo per proseguire verso sant’Ildefonso lungo una affascinante strada, poco trafficata, con facciate piene di terrazze, e marciapiedi contornati da negozietti dove Assunta restava appiccicata. La Chiesa di Sant’Ildefonso risultò chiusa, comunque affascinante, come la piazzetta con le bancarelle su cui si affaccia, e come la Rua de Santa Catarina che da lì inizia. Affascinanti i due negozietti, ai due lati della “Rua” con le decorazioni sugli spigoli degli edifici. Proseguimmo poi sino alla Piazza di Bathala per immetterci quindi in uno stretto viottolo che da qui scendeva. Probabilmente era un quartiere di Immigrati indiani o di quell’area, ricco di scorci affascinanti, attraversando i quali sbucammo nuovamente nei pressi della Cattedrale.
La mia indole “nordica” iniziava a soffrire il caldo, comunque, prima di rientrare, decidemmo per una ulteriore deviazione sino al Ponte LUIS I da questo versante per ammirare il panorama approfittando dell’aria limpida e poi rientrare con l’autobus che, costretto dai lavori alla base del ponte, deviava lungo un diverso percorso: Transitava sull’altro ponte, il Dom Infante, offrendo un bellissimo scorcio di quello più famoso, per poi addentrarsi a Vila nova de Gaia, passare nei pressi della stazione ferroviaria General Torres, vicino alla quale, compreso dalla mappa online che utilizzo, la Mapy.cz (molto più affidabile e precisa della più diffusa, MAPS della grande G) scendemmo alla fermata più vicina all’hotel. Per passeggiare, questa volta in discesa, all’ombra delle case lungo la stessa strada su cui si trovava il nostro albergo. Chiacchierammo un po’ con la ragazza della Reception, che ci suggerì una alternativa per raggiungere la stazione della metropolitana senza percorrere tutta la salita a piedi: bastava utilizzare, per 8 piani, l’ascensore: del posteggio a pagamento da cui si accede ai piedi del Ponte LUIS I.
Dopo una doccia ed una breve siesta, la passeggiata lungo la sponda del fiume, prima di cena è un must! … lo diventerà pure la visita alla cantina QUINTA DO PORTAL che si trova nei pressi dell’albergo accanto ad alcuni ristorantini e dove ci accaseremo cinque volte in tutto tra Aperitivi serali e Pranzetti veloci, per l’Infilata di Vino Porto (inseparabile da Athos ed Aramis…! Tutti tre accompagnati sempre da DartaGNAM!) Alle 19 Chiude la Cantina, alle stessa ora aprono i ristoranti, basta organizzarsi! Questa sera tocca il MEET & TASTE, a 20m di distanza, non all’altezza di quello della sera precedente. Mentre ceniamo passa un piccolo bus lungo la strada, la cosa mi colpisce e la visione mi resta impressa.
Per il dopo cena il programma include il Foto-Tour lungo il fiume!
12 maggio Nella stradina su cui si affaccia l’alberghetto si trova di tutto, ristoranti, baretti, negozi di alimentari e di souvenir e caffè, distano pochi metri dalla riva del fiume, ma sono molto più economici. Questa mattina abbiamo deciso di provare la colazione in uno di questi caffè, così con 11 euro, contro i 20 dell’alberghetto, ci siamo rifocillati con toast (portoghese), spremuta d’arancia, caffè e con l’occasione abbiamo conosciuto le Natas. Accanto al tavolino, nello spiazzo dei tavolini di un ristorantino, una vecchietta curava e vendeva il pesce, Sardine e Naselli, un incontro interessante. Rifocillati ci siamo avviati al Ponte Luis I risalendo in ascensore dal vicino posteggio, quindi, percorsi altri 200m in leggera salita, abbiamo attraversato il Jardin do Morro per imbarcarci sulla metro diretti alla Stazione di Sao Bento. Ero curioso: sapevo della sala interna decorata con Azulejos ma la sera prima una “soffiata” di Massimo mi aveva anche spiato l’aneddoto del Progettista l’aveva progettata e realizzata… dimenticando di inserire la Biglietteria, elemento aggiunto e ricavato all’interno in seguito. Vale la pena vederla, suggerisco anche una occhiata alle banchine dei treni, mentre la sala principale è piena di Guide Turistiche con i loro gruppi, ma che alle pensiline non ci arrivano.
Per la giornata avevamo poi un ulteriore obiettivo: la foce del Douro e l’Oceano. La tessera ANDANTE TOUR, non include nel prezzo i percorsi con i Tram Storici, ma permette di viaggiare senza prestare attenzione alle zone tariffarie. Per l’andata eravamo curiosi di rivedere il Tram Storico, che avevamo “conosciuto” nel 1998 all’Alfama di Lisbona. Pur intenzionati a raggiungere la stazione “infante”, capolinea della linea n.1 per Paseio Alegre con un Autobus 900 od il 500, a causa del traffico bloccato, ritenemmo, a ragione, che fosse più veloce raggiungerla a piedi. La ressa in attesa del Tram Storico ci convinse anche a prendere l’autobus normale, ma questo ci era passato davanti mentre prendevamo la decisione, restammo così “inscatolati”, al prezzo di 3,5 euro a testa, in un Tram Storico dove riuscimmo ad accaparrandoci gli ultimi due, scomodi, posti liberi. Il viaggio non merita: scomodo e con poca visuale, si fa’, così, giusto per dire di averlo fatto.
Il ritorno, con il Bus n. 500 a due piani, sarà più veloce e più panoramico!
Il capolinea di questo tram è a Paseio Alegre, proprio sulla foce, davanti alla struttura della scuola di formazione per il soccorso nautico. Sono quasi le 12, allora perché non approfittare di una insalata di frutta, due spremute ed un toast in uno degli innumerevoli localini dei dintorni? Detto-Fatto! Appena rifocillati abbiamo iniziato la breve passeggiata verso i fari, poco più di un km in una calda giornata con un filo di brezza che aiutava a sopportarla e, una volta giunti ai moli dei fari, la vista, sul quartiere di Matesihnos a nord e sull’Oceano ad Ovest con le onde che si infrangono sulle dighe dei due fari e sugli scogli sottostanti.
Molta gente ammirata e che come me fotografa, ogni tanto un’onda si infrange sul molo a 50m da me arrivando ad inondare il molo stesso per poi lentamente scolare verso il basso. Un faro, affascinante, rimane alla mia destra sul molo parallelo, l’altro è a 150m più avanti oltre l’ostacolo delle ondate. Allora mi sovvien: In Islanda mentre fotografavo i piccoli blocchi di ghiaccio di Diamond Beach un “collega” islandese che fotografava accanto a me, al mio segnale di “Attenti all’onda” mi aveva suggerito di contarle, dicendomi anche quante e con che intervallo tra questi gruppi 😉 il suggerimento era stato utile, e la sua applicazione tornò utile anche qui. Cosi, quando dopo aver contato 3 sequenze decisi di avviarmi “Senza correre per non scivolare” l’ultima ondata “a valanga” si stava abbattendo su alcuni turisti che, correndo, tentavano di rientrare, Che botti! .. per loro fortuna solo qualche escoriazione. Lo stesso spettacolo si è presentato dopo 30 minuti quando rientrando, con passo leggero e paziente, osservavo gli altri birilli scivolare e cadere. Belle Foto! La consorte aveva preferito attendermi in ambiente asciutto e non scivoloso. Alla fine, apprezzammo una sosta sulle panchine dei giardini del Paseio Alegre, ammirando alcune architetture che vi si affacciano prima di prendere l’autobus n. 500 ed accomodarci al piano superiore ammirando il paesaggio che non avevamo potuto apprezzare all’andata, per scendere alla fermata sotto la Chiesa di San Francesco. A questo punto accettammo di spendere 16 euro di ingresso alla chiesa, compresi i non interessanti museo e catacombe; 3 in 1 dicono, peccato che di interessante ci sia solo la chiesa, “molto interessante” invece è constatare il solito “anacronismo” del “Divieto di Fotografare” all’interno…. “Ma se volete vi vendiamo i libri sulla chiesa…” Anacronismo appunto! Tipicamente cattolico nel senso l’ho riscontrato spesso in chiese cattoliche mentre in quelle Luterane, Ortodosse, ed in alcune moschee non ho mai trovato. L’interno era comunque pieno di persone che fotografavano con il cellulare, qualcuno anche intento in Selfie, così, sfiorando il pulsante, qualche colpo è partito pure a me, anche se senza grandi risultati. Il banale museo lo abbiamo visto velocemente, la cripta l’abbiamo saltata a piè pari, comunque 8 euro a persona sono un’esagerazione!
Il sole batteva, all’uscita decidemmo quindi di rientrare all’albergo per una doccia, per poi uscire la sera per cena, ma non prima di aver visitato una ulteriore pasticceria, che trovammo, prendendo il bus non 900 diretto alla Stazione Metro di General Torres, per Natas e Succo d’arancia, poi nuovamente in Metro per una fermata e discesa, panoramica prima, con l’ascensore dopo.
Per la cena era venuto il momento del Mercado Beira-Rio. L’avevamo visto la sera dell’arrivo e sembrava interessante. Ormai del mercato mantiene solo il nome e la forma: solo cinque punti vendita di alimentari (Frutta e pane) mentre per la maggior parte si tratta di banchetti di Caffe, Piadinerie, Formaggerie, Vini, Birra, Dolci…. tavoli al centro e in alcune aree del piano superiore dove potersi sedere dopo essersi serviti da sé ai banchi. La Francesinha che prova Assunta non è gran ché, il mio polipo sì! L’estasi la raggiungiamo con i dolcetti del BRIGADAO ed i calici di Porto con cui li accompagniamo …. e s’è fatta notte!
Restava ancora una cosa: nel pomeriggio, uscendo dal posteggio con l’ascensore, ho visto passare un piccolo autobus che voltava poi nella stradina del nostro albergo e mi sono ricordato di averlo visto passare anche mentre cenavamo la sera prima, se passa, mi son detto, ci saranno anche delle fermate, quindi le cerco e, soprattutto le trovo, fotografo gli orari e decidiamo, che domani lo proviamo.











































13 Maggio L’autobus che ho scoperto ferma a 50m dall’albergo passa ogni 40 minuti, guai a perderlo! Alle 8.40 l’aria e frizzante, il molo è quasi deserto e l’autobus è puntuale. Ho studiato il percorso: scendiamo dopo 4 fermate, percorriamo 500m in leggera discesa sino a trovare la stazione della metro di Joao de Deus e le 4 pasticcerie dei dintorni. Cappuccino, Succo e Natas, per domani si vedrà!
A stomaco pieno si riprende la Metro diretti a Sao Bento per proseguire alla volta di Torre des Clerigos, il piano terra della chiesa ha ingresso libero, se voglio vedere il piano superiore devo pagare anche per il Museo e la Torre, ma questi ultimi non mi interessano.
Attraversiamo quindi il “centro Commerciale” con giardino pensile anche per cercare un Locale con bagno. Sono quasi le 10 e quasi tutti i locali sono ancora chiusi, troviamo quindi una graziosa gelateria, con tavolini all’aperto e ci accomodiamo nell’attesa che aprano, così mentre siamo accomodati all’ombra, notiamo una strana, lunga e paziente folla in coda, incredibile quanta gente ci sia, così mi sposto, guardo cosa attendono e scopro che quella coda non la farei neanche se mi pagassero, è la Libreria Lello. Preferisco attendere alla gelateria Amorino, ottimo il gelato!
Nei dintorni c’è molto altro da vedere così attraversiamo la piazza ammiriamo la Fontana dei Leoni e la curiosa facciata dell’edifico che la fronteggia, per poi venir assorbiti dalla chiesa con la parete rivestita di Azulejos, la Chiesa del Carmelo. Poi via ancora, costeggiando l’Università per dirigerci a sud, verso l’affollato Miraduro de Vitoria e di lì, scendendo delle affascinanti scale arrivare al Mercado Fereira Borges anche questo, purtroppo, di mercato ha mantenuto solo la struttura ed il nome. Così, al primo pomeriggio, confessandoci a vicenda, scopriamo di avere il medesimo desiderio: ripetere l’esperienza culinaria della 1’ cena, Facile! Basta rientrare verso Vila Nova de Gaia.
Alle 18, da perfetti “abituè”, ci accomodiamo al nostro “solito” posto alla Cantina QUINTA DO PORTAL dove il cameriere, dopo averci riconosciuti, chiede conferma ed ordiniamo “il Solito”, chiuderà alle 19 proprio quando l’adiacente NOVO ADEGA apre, questa è organizzazione! Antipasti vari, birra e soprattutto: Posta de Vitela, ottima cena, buon servizio, lasciamo anche una mancia del 10% e TUTTI ci ringraziano e salutano all’uscita.
14 Maggio Durante la notte c’è stato un po’ di temporale, fuori c’è ancora vento. Alle 8.40 prendiamo l’autobus per scendere dopo 4 fermate diretti alla pasticceria che abbiamo adocchiato, ma mentre percorriamo il marciapiede ricomincia a piovere, optiamo allora per la prima pasticceria che incontriamo, d’altronde sono 4, nell’arco di 500m, basta scegliere. Giusto il tempo di un Capuccino con Natas e smette di piovere, possiamo così ripartire.
Sarà una giornata di souvenir e regali, ad Assunta servirà anche uno zainetto perché gli acquisti sono consistenti, Massimo ha chiesto se troviamo un CD e trovato un ottimo negozio sotto i portici di piazza Dom Joao I, ne comprerò altri 3, Antonella ha chiesto in Libro di ricette e si è informata se “abbiamo sentito parlare dei Natas”. I Natas non Parlano! I Natas si gustano!!! Così, nel nostro peregrinare senza meta ci imbattiamo anche in Natas D’Ouro un attraente baretto specializzato in….? Indovinate Voi! Ne fanno di 4 tipi diversi…. E sono ottimi!
A quel punto l’inerzia ci porta, in discesa, a percorrere Rua das Flores in tutta la sua lunghezza e particolarità sino all’assolata Ribeira che percorriamo, passeggiando tranquillamente maturando la decisione di tornarci a cena.
Rientreremo in Albergo nel pomeriggio, per risolvere io problema delle valige che …… si sono ristrette! poi, stremati, sarà la volta di una doccia e della siesta.Nel pomeriggio nuovamente autobus e metropolitana diretta a Sao Bento quindi ancora giù verso Ribeira dove decidiamo di cenare “presto”, verso le 18.30 al Terreiro, discreto ma piuttosto caotico.
Dopo cena, in una ventilata serata, troviamo una terrazzina panoramica per apprezzare la vista ascoltando le note di un musicista di strada prima di avviarci, nuovamente, alla nostra sponda del Fiume con autobus prima e metro poi sino al Jardim do Morro, per ammirare il panorama serale da lì.
Scopriremo poi che il nostro spacciatore di dolcetti al Mercado Beira-Rio avrà già chiuso al nostro arrivo, supererò la crisi di astinenza con una buona dormita.




































15 Maggio Ormai siamo agli sgoccioli! Comprimiamo le valige che lasciamo alla reception per passarle a riprendere nel primo pomeriggio e raggiungiamo un baretto per la Colazione.
Non ho scelto a caso il baretto, è proprio nelle vicinanze di una scala che abbiamo disceso il giorno dell’arrivo, ma che per la stanchezza non avevamo potuto apprezzare, oggi si! Poi ci incamminiamo lungo i viottoli sino all’area denominata WOW, World of Wine, dove le cantine sono state trasformate polo turistico, sfruttandone anche la posizione panoramica ed ancora su sino a quando una “vociona” intima: “BASTA SALITE!” Ed allora “…. giù, per discese ardite e brevi risalite” sino al Mercado Beira-Rio dove, evidentemente, è in corso un motoraduno, per una pausa caffè con le ultime Natas.
Resta il tempo per qualche negozio di souvenir e la Sardina di stoffa che Assunta vuole regalarsi. Poi l’ultimo appuntamento con “Athos, Aramis e DartaGNAM” sempre accompagnati dall’amico Porto.
Assunta, preoccupata, mi ricorda una mia promessa: “al ritorno niente Metro, usiamo il TAXI!” Ovviamente, chi riuscirebbe a risalire con i bagagli? Recuperiamo allora i bagagli e Maria, la receptionist, chiama un taxi, sarà il 43 che arriva quasi subito attrezzato di un l’autista è veloce e deciso sino all’aeroporto, da dove raggiungeremo Madrid, questa volta con più tempo per la coincidenza.
A mezzanotte usciremo dall’aeroporto di Venezia e dopo un’ora saremo a casa.
Il giorno seguente Assunta si accorgerà che uno sgradito ospite è rientrato con noi, Covid! Io ne sentirò i sintomi una settimana più tardi. Dove l’abbiamo preso? Ovviamente non lo sappiamo, Negozietti? Aereo? Aeroporto? mezzi Pubblici o nei ristoranti? Ormai non conta, c’è e basta, passerà dopo 8 giorni ad entrambi.
Non credo ad una “Maledizione Portoghese”, l’esperienza dell’ottobre 1998 fu pura italiotica superficialità, quella del 2022 è invece un problema mondiale, ero convinto da tempo che, prima o poi sarebbe toccato anche a noi, l’importante era che accadesse più tardi possibile così, con attenzione e 3 iniezioni, i tempi ci hanno permesso di positivizzarci con sintomi lievi, nel mio caso quasi assenti: niente febbre, qualche starnuto, mal di gola per 3 giorni e poi attendere che i test casalinghi dicessero di poter fare quello ufficiale. E’ andato tutto bene. …. A NOI SI!
….. Anche il soggiorno a Porto ed il rientro senza intoppi.