Nel novembre 2021, in una delle mie “puntate” a Cavour, avevo casualmente trovato un negozietto specializzato in formaggi, avevo così avuto occasione di provare il Castelmagno. Nell’occasione, mi ero informato sulla sua zona di provenienza, scoprendo una ulteriore vallata degna di essere visitata, la Valle Grana. Ed alla pima occasione, Valle Grana fu! Scendendo dai 2 giorni al Pian del Nivolet, decidemmo per 2 notti in questa zona, ovviamente eravamo partiti attrezzati anche di frigo oortatile.
Arrivammo la sera del 23 giugno e ci accasammo in uno splendido Agriturismo e la prima sera furono “Gnocchi al Castelmagno” e per dolce “Bunet Piemontese”; gli gnocchi mi mandarono in estasi, il Bunet mi fece tornare bambino perché mia mamma preparava spesso un budino al cioccolato molto simile. Poi Genepi e nanna.
Il 24 giugno, avevo chiesto ad Andrea, proprietario dell’agriturismo la possibilità di vedere le “grotte” di stagionatura del formaggio e di scattare alcune fotografie, Lui, gentilmente, ci accompagnò, spiegandoci anche alcuni aspetti della produzione; Qualche scatto e via, diretti a piedi verso il Santuario di San Magno, attraversarando il borgo di Chiappi e risaliendo poi per un paio di chilometri sino al Santuario. Nel pomeriggio era segnalata la possibilità di pioggia, partimmo quindi attrezzati di poncho. Visitammo il Santuario, risalimmo i prati alle sue spalle, attraversammo i prati ancora più in alto per poi ridiscendere sino al Rifugio Maraman dove ci accomodammo 2 minuti prima che scoppiasse il temporale. Facemmo in tempo a scegliere il Tavolo prima che escursionisti, motociclisti e ciclisti vi cercassero a loro volta riparo. Pranzammo e poi, vedendo la ressa e constatato come la pioggia fosse calata di intensità, decidemmo di lasciare ad altri in nostro tavolo. Riparati dal Poncho percorremmo i 400m che ci avrebbero condotti ai portici del Santuario e qui ci accomodammo, ed immediatamente tornò il sole ed il cielo limpido, poco dopo scorsi, oltre a molti altri piccoli uccelli, un rapace e dopo alcuni suoi passaggi e le prime fotografie dedussi che si trattava di un Gheppio. Quando da una foto notai la preda nel becco ipotizzai la presenza di un nido nelle vicinanze, quando mi accorsi che i Gheppi erano due, fui certo del nido e, cambiando posizione, scoprii in breve anche dove si trovasse. La focale 400mm fu sufficiente ad appostarmi a debita distanza evitando di disturbare. Bella giornata e bei borghi e bona cena, sempre da La Meiro.











Dopo la colazione del 25 giugno sbrigammo le ultime incombenze, acquistando alcuni tranci di Castelmagno per noi, altri da regalare ad amici oltre ad una bottiglia di Genepi per Assunta (io NO, ho iniziato la dieta 2 settimane prima 😊 ) Il rientro a casa fu ritardato da alcune soste lungo il percorso, in alcuni dei borghi e delle chiesette che si trovano scendendo lungo la Valle Grana. Bei posti, veramente!