Puglia 2017

4.11 Sabato. A volte tornano, per meglio dire, ci ricascano.  Da alcuni mesi, un nuovo collaboratore della ditta che avevo visitato due anni prima sta insistendo per incontrarci in ottica di una collaborazione, nel frattempo ho conosciuto persone di una seconda ditta che mi paiono più affidabili. Entrambe hanno prodotti interessanti e si potrebbe fare qualche cosa di buono, ma l’unico modo per verificare è metterli alla prova e vedere di persona la produzione ed il modo di lavorare. Due piccioni con un viaggio!    Partiamo di sabato, sarà un fine settimana turistico, questa volta visitiamo Ostuni. Partenza mattutina come già nel 2012 e 2015 ed arrivo a metà pomeriggio, dopo 930km. Lasciamo la macchina al posteggio in Via Tommasi come ci hanno suggerito dalla B&B da dove ci raggiungono per accompagnarci. La B&B è vicina, quasi un “Albergo diffuso” come diciamo da noi. Ci assegnano una stanza grande e ben arredata ingresso direttamente sulla strada e dall’ingresso si scende alcuni gradini è la B&B I 7 ARCHI. Sarà un bel fine Settimana, bel tempo, splendido paesino. Decido che la mattina seguente voglio fare delle fotografie all’alba, quindi partiamo alla ricerca di un punto panoramico adatto, lo troverò sulla Via dei Colli.  Rientrati al posteggio iniziamo la visita di Ostuni trovando subito la chiesa di San Vito e dove entriamo, c’è anche il MUSEO DELLE CIVILTA’ PRECLASSICHE, entrambe molto interessanti chiesa e museo. Prendiamo informazioni e decidiamo che il giorno dopo andremo a vedere anche il PARCO ARCHEOLOGICO poi ancora in giro per i vicoli, per cena ci inciampiamo in un ARCO, quello DEI SAPORI. Il ristorante sarebbe anche bello, ma il servizio è confuso, offre un sottofondo di Radio e TV insieme entrambi ad alto volume, dalla saletta accanto i piatti che viaggiano di tavolo in tavolo prima di atterrare a quello giusto…. Speravo altro, la passeggiata serale sarà meglio, molto meglio.

5.11 Domenica Mi alzo prestissimo, è ancora buio ma si vede che il cielo è limpido, mi vesto, prendo l’attrezzatura e mi avvio a fotografare, prima di rientrare percorro alcuni vicoli ancora deserti scattando altre foto prima di rientrare alla camera.  Andiamo a fare colazione al caffè Centrale sulla Piazza Libertà, ancora poche persone in giro: una coppia al tavolo vicino, un gruppetto di anziani sull’ingresso, altri ad un altro tavolo parlano tra loro. Appena pagato la curiosità ci porta ad entrare nella chiesa adiacente che ha appena aperto:  neanche il tempo di entrare e, sulla porta, uno degli “avventori” che un attimo prima erano al Caffè ci indica, abbinandolo ad un improbabile incomprensibile inglese, un cestino con la scritta “OFFERTE”, posato sul primo inginocchiatoio, vedendo che lo ignoriamo insiste, ed a quel punto sbotto, in italiano, con il mio accento nordico in un: “Ma qui per sapere a che ora c’è la messa bisogna pagare?” il vecchietto dapprima sorpreso, ci pensa e mi risponde, “no  ma le offerte vanno messe li”. Se il Buongiorno si vede dal mattino, stiamo a vedere cosa ancora accadrà!  Siamo usciti, ovviamente ignorando i signori, già avventori del vicino caffè trasformatisi ora in fedeli custodi del cestino delle offerte, e ci siamo addentrati nella cittadina (a pensar male si fa peccato:  Mi hanno dato la netta sensazione che le offerte fossero per altri scopi più che per la chiesa).   Bel sole, bella cittadina, belle stradine ancora deserte. Bellissimo l’Arco Scoppa e la piazzetta, già che ci siamo visitiamo la Cattedrale? Volentieri!  Io da dentro, Lei da fuori, notiamo una signora anziana con un lungo cappotto rosso scuro. All’interno una coppia di stranieri che, come me, visita la chiesa. Faccio fotografie, noto su un banchetto un cestino, con la scritta “Offerte” scritta a mano su un foglio di carta, metto un euro, già ne contiene un altro e passo oltre. Fotografando noto la signora con il cappotto rosso che entra, cammina ed esce. Trascorsi alcuni minuti esco passando vicino al cestino delle offerte che ora è vuoto!   Che strano paese questo!  Assunta mi dirà di essere entrata dopo la signora e di averla vista “Strana”.        Dopo aver passeggiato per il paesino, ricco di usanze che a noi paiono inusuali, decidiamo di raggiungere il PARCO ARCHEOLOGICO DI AGNANO e ci avviamo in macchina. La segnaletica è così ben fatta che gli anni di esperienza in gruppi di ricerca di persone scomparse e di corsi di orientamento mi tornano utili. Nonostante l’impegno di chi la segnaletica non la gestisce raggiungiamo il parco archeologico.  Siamo solo noi e la biglietteria, l’addetto non trova il blocchetto dei biglietti, ma la banconota da 20 euro la prende, poi ciò che non trova è il resto da darci. Ho capito!  …noi aspettiamo sulla porta e non ci spostiamo così, dopo qualche tempo, appaiono sia il Resto che i Biglietti, che strano erano nel cassetto del tavolino, come han fatto a finire lì?  Ci indica dove si trova la grotta che raggiungiamo, fortunatamente è stato di parola ed ha trovato l’interruttore per accendere le luci della grotta.  Bello ed interessante, segnalarlo meglio questo Parco Archeologico non sarebbe male, forse permetterebbe ad altri visitatori di arrivarci più facilmente. E’ uno strano paese questo!  All’estero ho visto valorizzare e rendere fruibili anche miniere dismesse e vecchie fabbriche, qui il sito dove è stato trovato uno dei resti umani più antichi d’ Europa viene quasi nascosto. Forse preferiscono che i turisti si limitino a guardare i servizi di Alberto Angela alla TV piuttosto che farli arrivare sul posto a pagare i biglietti d’ingresso? A questo punto decidiamo di andare a vedere il mare, a Marina di Ostuni una passeggiata sul molo frangiflutti, poi ci spostiamo ancora di qualche km più a sud a passeggiare sulle spiagge.  Rientrati nuovamente in Città lasceremo la macchina al solito posteggio per girare il centro. Prima un dolce tipico al CAFFE’ GARIBALDI, poi alla scoperta della città vecchia sino a quando fa buio, decidiamo nel frattempo anche di acquistare qualche cosa che abbiamo notato la mattina, quando il negozio era pieno, e stavamo andando al Parco Archeologico, ora è vuoto e possiamo entrare e scegliere tranquillamente, si tratta di oggetti in ceramica e terracotta, acquistiamo, pago in Carta di Credito e ci avviamo alla B&B a lasciare il pacco che è pesante, guardo lo scontrino del negozio e scoppio a ridere: “Scontrino n. 1” della giornata, alle 15.30, pochi affari !  Divertiti proseguiamo l’esplorazione sino a sera quando giunge il momento adatto per un aperitivo: un paio di bicchieri alla VINERIA PARISI così buoni che ….facciamo 4, siam pur sempre Friulani, il tutto accompagnato da assaggi di formaggi serviti da una ragazza molto cortese con la quale scambiamo opinioni sui vini e sui formaggi.  S’è fatta l’ora, mi era stato consigliato un ristorante cerco e lo trovo: bello, ma il servizio mi lascia perplesso, non è all’altezza dell’ambiente, la cameriera poi oltre a dare delle indicazioni contrastanti sui piatti mi pare piuttosto invadente ed insistente con le domande, comunque a domanda rispondo: “sono qui per lavoro, dopo mi servirà anche la fattura” e continuiamo la cena. Chiesto il conto, ribadisco che mi serve la fattura e che per questa passerò al banco, pago in carta di Credito e mi avvio al banco dove trovo… una Ricevuta fiscale per un importo “parziale” e la “ragazza” che mi “accusa” di non averle fornito i dati per la fattura, sostiene inoltre che non può annullare la Ricevuta in quanto già battuta al Registratore di Cassa.   Ho un bel da fare a spiegare come funziona il Registratore di Cassa, come si stornano i dati appena battuti e come le abbia richiesto una fattura e non una RF…… insiste.   Il problema si risolve solo dopo che, a mia insistenza e con la curiosità di alcuni clienti stranieri che assistono alla scena, ha chiamato per telefono il Titolare passandomelo, al quale ho spiegato nuovamente le procedure di storno. Stornata la Ricevuta, mi fanno la fattura, che una volta uscito, scopro essere ancora PARZIALE. Non indico il Ristorante in quanto ho fatto poi la segnalazione con la documentazione allegata a chi di competenza.  Che strano paese, che strane usanze!

6.11 Lunedì Per colazione andremo in Piazza Libertà, poi all’appuntamento di lavoro. Trasformatomi da Turista a Professionista spiego all’altra parte cosa mi serve quali problemi che ho avuto con altri fornitori della zona e che voglio evitare, si parla della produzione, che non mi permettono di vedere, poi, terminata la riunione partiamo alla volta di Otranto dove pernotteremo.  Ho scelto Otranto per un motivo specifico, che non è il trovarsi a 40 km dall’appuntamento, ma per la vicinanza al punto più ad Est d’Italia, PUNTA PALASCIA.   Per strada ha piovuto e sono in ritardo, quando siamo in zona c’è una schiarita e decido di arrivare direttamente a Punta Palascia, posteggio vicino alla base militare, ci cambiamo prendiamo le giacche a vento e giù veloci per il sentiero, tornerà pioggia, la si vede chiaramente in lontananza ed il vento la porta verso di noi. Posto bellissimo, bel paesaggio, immagino come può essere al mattino presto od in giornate limpide, mi gusto il momento! Salgo anche alla terrazza dopo aver camminato sugli scogli poi, sento il cambio del vento e dò l’ordine: “RIENTRIAMO VELOCI, ARRIVA !”  Risaliamo il sentiero di gran carriera e dopo il tornante arriva, ringraziamo “San Gore-Tex” protettore degli escursionisti esperti e previdenti!  Ora si può raggiungere la B&B il programma della giornata è concluso.  Il diluvio durerà circa un’ora, il tempo di raggiungere la B&B, posteggiare, entrare, cambiarci e sta già smettendo e si fa buio. Che dici, andiamo a scoprire Otranto? Certamente!  Sono circa le 18, la passeggiata è piacevole, ha smesso di piovere, purtroppo in paese è tutto chiuso, Negozi, Ristoranti, Chiese, il Castello chiude mentre arriviamo. E’ comunque bello. Dopo la giornata in macchina abbiamo voglia di camminare, così proseguiamo verso la parte nuova cercando ristoranti, tra chiusi e non invitanti perdiamo fiducia, poi la luce: stanno facendo le pulizie in uno che ci ispira e ci dicono che aprono 30 minuti più tardi, la porta adiacente è l’ingresso di una pasticceria:  MARTINUCCI, dove ordiniamo Aperitivo e Stuzzichini, poi sarà cena! DAL BAFFO. Il dolce no, per quello torniamo da MARTINUCCI ! Rientreremo attraversando il centro storico, completamente deserto, una sensazione strana, arrivando alla zona del porto con una piazza ampia e moderna ed una stranissima scultura, non poi così strana, da lontano ricorda una nave, ha la forma di una nave anzi è proprio una piccola nave. La guardo e mi ricordo che alcuni anni prima era affondata una nave albanese in quelle zone, se ben ricordo si era “toccata” con una militare, i ricordi sono vaghi ma trovo una lapide con la spiegazione e mi aiuta a ricordare: Venerdì Santo del 1997 si chiamava Kater i Rader, ricordo i servizi alla televisione sull’affondamento, sul recupero. Le migrazioni ci sono sempre state, infatti l’uomo ha le gambe per muoversi, altrimenti avrebbe avuto radici.  La storia ne è fatta da migrazioni, ricordo che mi veniva insegnato sin dai primi anni di scuola nelle lezioni di storia. La nostra stessa popolazione è il frutto di incroci che nei secoli si sono ripetuti ed accavallati: Normanni, Unni (ed il Friuli con Aquileia ne sa qualche cosa), Longobardi, Franchi, Visigoti, ci sono stati anche Spagnoli ed Arabi, in Friuli anche cosacchi, ora sono altri, ma è curioso, hanno tutti hanno la dotazione standard di 2 gambe e 2 braccia, esattamente come i nostri antenati, quelli che sono andati in giro per l’Europa, Nord e Sud America, ed Australia dove tutt’ora molti emigrano; questo senza parlare di casi diversi di movimenti “interni” comunque forzati per chi si doveva spostare: mia nonna nella 1′ Guerra Mondiale era stata “migrata” da Budoia ad Aversa come profuga e da quanto mi era stato raccontato a sua volta da mia mamma, non pare fossero stati accolti a braccia aperte,  i Profughi Giuliani, arrivati in Italia dall’Istria e Dalmazia non raccontavano di accoglienze calorose. Il punto è semplicemente che l’estraneo o lo sconosciuto fa sempre paura.  Nel ’68 mi pare che una parte degli abitanti del Belice siano stati “aiutati” a trasferirsi, altri concittadini si sono spostati dal Sud al Nord in cerca di lavoro, dal Veneto e Friuli alle paludi Pontine tra le due Guerre. Dal Friuli alla Romania dopo la 1′ guerra mondiale, qualcuno lo sa? Ho incontrato diversi nomi di origine friulana in Romania …. a continuare non si finirebbe più con gli esempi! Ma molti ottusi rispondono: non è cosa mia, oppure “I nostri andavano rispettando le leggi”. Conoscendo la storia qualche cosa si capisce anche del presente ignorandola invece…. ,ma la storia non a tutti conviene ricordarla e spesso non la si conosce affatto. Dormiremo in una B&B li vicina, bella struttura ma il servizio piuttosto debole.

7.11 Martedì , l’appuntamento è alla ditta dove ero stato 2 anni prima senza risultati. Partiremo verso le 12, ma prima di ripartire il tempo per visitare MELPIGNANO, Stupendo!  E poi via, ci fermeremo in Abruzzo per la notte.

Per quanto riguarda le due ditte, un anno dopo mi chiederò: COSA SON VENUTO A FARE?  Il Turista Fabrizio, solo il Turista! Non ci sono altri validi motivi per arrivarci.

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